In diverse città d'Italia si torna a festeggiare l'ultimo dell'anno in piazza: dappertutto concerti e brindisi, segno che gli anni bui sono alle spalle e c'è voglia di rivivere la ricorrenza con spensieratezza. Con un'attenzione particolare alla sicurezza, però. Da Palermo a Milano echeggia lo stesso appello, condiviso dalle amministrazioni: non sparare petardi e fuochi d'artificio. Si rischiano incidenti, si spaventano gli animali e si ammorba l'aria. Dove si può fioccano le ordinanze, altrimenti ci si accontenta delle raccomandazioni. A Milano fanno sapere che negli anni passati «i botti erano stati proibiti attraverso numerose ordinanze, e dal 2021, nell'ambito di un preciso Regolamento per la qualità dell'aria in cui si precludeva l'utilizzo di petardi, fuochi d'artificio, giochi pirotecnici, dall'1 ottobre al 31 marzo. L'articolo è stato però respinto dal Tar in settembre perché giudicato non di competenza comunale, ma nazionale e regionale». Così a Milano si punta sul senso di responsabilità e sulle raccomandazioni. A Pisa si torna a ballare nella bellissima piazza dei Cavalieri, per evitare incidenti sono stati vietati fuochi d'artificio e petardi oltre alle bevande in contenitori di vetro. La Questura di Milano ha emesso un'ordinanza che proibisce anche di acquistare alcolici da asporto e bevande nel vetro dalle 18 di oggi alle 6 di domenica. In vista del concertone di Palermo il questore Leopoldo Laricchia ha ribadito che «l'utilizzo improprio di esplosivi purtroppo a Palermo avviene tutto l'anno. Cerchiamo di non esagerare. È pericoloso e dal divertimento si può passare in un attimo alla tragedia». È poi la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) a ricordare che tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d'artificio nella notte di Capodanno. Non solo. «Si calcola che nell'ultima notte dell'anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi. Le forze dell'ordine, intanto, stanno sequestrando razzi illegali, tonnellate, in tutta Italia. Dalla «bomba Kvara» a Napoli, «al pallone di Messi» a Cagliari. La prima, di 3 chili, è stata fatta esplodere dai carabinieri: «Ha provocato un cratere di un metro in una cava. Se chi la accende è a dieci metri, o meno, di distanza rischia la vita». C'è poi la questione ambientale, considerato che i botti generano una impennata dell'inquinamento dell'aria: nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo.
L'Organizzazione per la protezione animali Oipa dissuade anche dall'usare le «lanterne cinesi» che possono causare il ferimento e la morte di animali selvatici: «Il loro volo incontrollato è pericoloso si possono innescare incendi».
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