Toti e gli incontri con le imprese. "Ecco quelle che ho aiutato senza avere alcun contributo"

Nei verbali, il governatore fa l'elenco delle aziende coinvolte nel porto: "Ascoltavo tutti"

Toti e gli incontri con le imprese. "Ecco quelle che ho aiutato senza avere alcun contributo"
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La difesa di Toti passa anche da un elenco, quello dei suoi finanziatori e di quelli che non l'hanno mai aiutato ma che lui ha ugualmente incontrato.

Aldo Spinelli non è l'unico imprenditore ad aver finanziato i comitati elettorali del governatore in carica. E non solo ci sono, come noto, altri privati con interessi in Liguria ad aver sostenuto la sua attività politica, ma ce ne sono altrettanti che non l'hanno fatto e che hanno ugualmente beneficiato dell'interessamento del governatore che ha fatto del pragmatismo contro la burocrazia e dell'attrazione degli investimenti sul territorio un manifesto politico. Questo, secondo il presidente, a dimostrazione che la sua amministrazione avrebbe avuto un unico obiettivo: l'interesse del territorio. E, da governatore del fare e da uomo liberale, sa quanto questo passi anche dallo sviluppo portuale e non solo. Per questo nella memoria difensiva, Toti fa un elenco di imprenditori che ha incontrato e di cui ha ascoltato le esigenze negli ultimi anni. Cita gli armatori Grimaldi, i fratelli Colaninno di Intermarine (tra cui Matteo, ex parlamentare del PD, specifica Toti), la società Peq Agri della famiglia Luzzati, il gruppo Ferretti e il gruppo Baglietto costruttori di yacht di lusso, il gruppo Contship che gestisce terminal alla Spezia, i principali operatori di crociere (Costa, Royal Msc) oltre a Webuild, Pizzarotti e Fincantieri.

In particolare, insiste Toti, nello stesso periodo in cui vedeva Spinelli incontrava anche «gli armatori Grimaldi e il Direttore Generale di Asso-armatori». Il governatore spiega che in quel momento Grimaldi avrebbe lamentato una penalizzazione «in vista dello spostamento dei depositi chimici al Ponte San Giorgio». E «Poiché ritenni di interesse pubblico non perdere il traffico generato da Grimaldi nonostante l'intenzione del Comune di spostare i depositi chimici, mi attivai in una serie di incontri volti a incrociare le esigenze e i piani di sviluppo di vari soggetti del porto dal momento che la regione riteneva di pubblico interesse anche per il lavoro che i traffici di Grimaldi». Non solo. C'è anche il suo interessamento per l'area strategica del Porto di Voltri-Prà. L'azionista, la Singapore Port Authority, caldeggiava un piano di espansione delle sue aree a terra: «Molte volte nel corso dei mesi ci siamo confrontati, valutando gli interessi pubblici di quel progetto privato». Si è trattato in entrambi i casi di «un interessamento - si legge nella memoria - analogo a quello per la vicenda oggetto delle indagini, senza che Singapore Port Authority e Grimaldi fossero contributori del comitato Toti, ma, al contrario, sia Grimaldi, attraverso la partecipazione a manifestazioni politiche, sia l'azionista italiano di Psa, per storia, venissero attribuiti alla parte politica avversa». Esempi per poter dimostrare in «modo evidente che l'attenzione e l'impegno da me profuso nelle politiche di ascolto e di lecita agevolazione degli investimenti privati è stato totalmente scollegato da ogni contributo ricevuto». Insomma, «la medesima attenzione al mondo privato era riposta senza distinguere per dimensioni e tipologie di impresa».

E poi l'obiettivo, con il rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse, era anche di evitare una guerra in porto tra terminalisti: «Ho cercato, ove possibile, di comporre anche le divergenze da imprese dello stesso settore evitando conflitti e contenziosi».

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