Berlusconi ridimensiona la recente débâcle del Trentino Alto Adige e continua a pensare a un Partito repubblicano in stile Usa capace di porre le basi per il riscatto. Non sarà lui il leader perché consapevole che dovrà emergere un volto nuovo e giovane. Il Cavaliere ben volentieri si ritaglierebbe il ruolo di padre nobile anche se, come riferiscono alcuni uomini a lui vicini, più volte l'ex premier ha dichiarato che «per ora non è ancora emerso un leader più capace e carismatico di me». La grande intuizione di dar vita a un soggetto nuovo, leggero e aperto che rappresenti la maggioranza moderata degli italiani continua però ad essere accolta con freddezza dai naturali componenti, da Fratelli d'Italia all'Ncd, passando per la Lega. Ma il Cavaliere minimizza: «Logico che adesso sia così: siamo in campagna elettorale e i piccoli partiti pensano al proprio orticello». Diverso il discorso del Carroccio che, forte dell'appeal di Salvini, vola a danno proprio di Forza Italia. Una Lega che sta cannibalizzando gli azzurri ma che non rappresenta un pericolo agli occhi di Berlusconi: è ancora vista come forza troppo estremista per riuscire a conquistare la maggioranza dei moderati e quindi del Paese. E proprio da un colonnello della Lega arriva la stoccata al Cavaliere: «Berlusconi ha fatto 10mila km è stato un grande ma adesso è suonata la campana dell'ultimo giro. O si accorge in tempo o non arriverà neanche al traguardo, mi auguro che questo risultato serva a far capire a Berlusconi che deve fare la cosa più naturale, cioè il ricambio generazionale come hanno fatto Pd e Lega».
Il pessimo risultato in Trentino provoca una scossa anche tra i fittiani tra i quali si è aperto il dibattito: quando consumare lo strappo definitivo da Forza Italia? Il più «falco» è senza dubbio l'ex tesoriere del Pdl Maurizio Bianconi secondo cui «Forza Italia non esiste più. È morta. E io, se fossi in Fitto, sarei uscito già da tempo». L'ex governatore della Puglia però tentenna e non vuole bruciare le tappe sebbene il divorzio ufficiale sia imminente. Prima o dopo le elezioni in Puglia poco importa e un altro elemento a sostegno della tesi della spaccatura è che Fitto abbandonerà il gruppo dei Popolari europei e si iscriverà a quello dei Conservatori di Cameron. Così, tanto per rimarcare la sua lontananza dal Cavaliere e da Forza Italia. In queste ore Fitto consulta i suoi parlamentari e i gruppi autonomi sono ormai all'orizzonte. Solo che mentre al Senato Fitto può contare su 12-14 uomini, alla Camera non si riesce ad arrivare ai 20 necessari.
In compenso Berlusconi non se ne cura: «Faccia quel che vuole. Anzi, se se ne va è meglio» è il pensiero del Cavaliere nei confronti del suo ex ministro pugliese. E proprio in Puglia Berlusconi atterrerà domani per una due giorni a sostegno della candidata Poli Bortone. Previsto un vero e proprio bagno di folla a Lecce, venerdì sera. Ma sarà duello perché nelle stesse ore Fitto arringherà i suoi per lanciare l'oncologo Francesco Schittulli.
Chi sdrammatizza la sconfitta elettorale è il Mattinale redatto dallo staff del capogruppo azzurro Renato Brunetta: «Si ricomincia. Invece di stracciarsi le vesti, conviene rimboccarsi le maniche. La lista di Forza Italia era presente solo in quattro comuni su 140, fare quindi dei paragoni con precedenti consultazioni elettorali è sbagliato e fuorviante».
E la deputata altoatesina Michaela Biancofiore pensa già al domani: «A Bolzano il candidato del Pd vince ma non ha la maggioranza per governare. Ergo si tornerà alle urne tra sei mesi. Questa volta, però, non si può più sbagliare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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