Trafitta in surf da un pesce spada. "Ha chiesto aiuto, è stato inutile"

La 36enne torinese morta per una ferita profonda 5 centimetri. Follower sotto choc. A giugno la stessa sorte per un americano

Trafitta in surf da un pesce spada. "Ha chiesto aiuto, è stato inutile"
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Una morte assurda, avvenuta nelle circostanze più incredibili. La surfista e influencer Giulia Manfrini, 36 anni, (originaria di Venaria Reale, nel torinese), è morta venerdì mattina nelle acque delle isole Mentawai, in Indonesia. La ragazza è stata ferita mortalmente da un pesce spada mentre stava faceva surf nell'oceano.

La morte è avvenuta all'interno del centro sanitario Pei Pei Pasakiat Taileleu dove Giulia è stata trasportata da due persone che le hanno prestato i primi soccorsi.

Secondo le prime ricostruzioni, la 36enne sarebbe stata colpita da un pesce spada al petto, riportando una ferita profonda almeno 5 centimetri.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, Giulia avrebbe fatto in tempo a provare a chiedere aiuto dall'acqua, agitando le braccia. Ma i soccorsi, messi in opera da Alexandre Ribas e Massimo Ferro, si sono rivelati, purtroppo, inutili: la 36enne sarebbe morta poco dopo l'arrivo al centro medico.

Giulia era nata e cresciuta a Venaria, dove abitano anche i suoi genitori, e da qualche tempo a questa parte si era trasferita in Portogallo. Era molto conosciuta all'interno della comunità di amanti del surf italiano per la sua attività social.

Era anche appassionata di sport sulla neve, e aveva reso i suoi interessi un lavoro, ultimamente, infatti, aveva fondato un'agenzia che organizzava vacanze sportive al mare e in montagna. Espertissima di snowboard, Giulia aveva insegnato sulle piste di Sansicario, a Sestriere, e sui monti della Luna: un'attività che seguiva nel periodo invernale, quando tornava in Piemonte per spiegare ai ragazzini come si pratica questa attività. Prima di andare ad abitare in Algarve aveva vissuto anche in Australia dove si era appassionata al surf ed era istruttrice sia di surf di secondo livello e faceva pure immersioni.

È proprio dal mondo social, dove era così popolare, che arriva un inarrestabile cordoglio per questa morte tanto assurda. Sul suo profilo Instagram sono molti i follower che la stanno omaggiando con messaggi affettuosi: «Sei andata in cielo facendo quello che più amavi» scrive un follower, «Il mare prende, il mare dà... pace a te» posta un altro.

Ieri è arrivato anche il commento del sindaco di Venaria, Franco Giulivi, che ha affidato le sue parole alla pagina Facebook: «Giulia, venariese di soli 36 anni, da tempo aveva coronato il suo doppio sogno di praticare il surf, il suo sport preferito, e di aprire un'agenzia di viaggi per vacanze sportive. E così, nel pieno della vita, viene a mancare ai suoi cari in modo così tragico nell'Oceano Pacifico. Alla mamma Chiara, al papà Giorgio e a tutte le persone che le hanno voluto bene l'abbraccio commosso mio e di tutta la città».

Non è la prima volta che avviene una tragedia simile: l'americano Erick Robert Soreker, riportano i

media locali, è morto a giugno in circostanze analoghe, dopo essere stato colpito da un pesce spada. Nell'arcipelago si radunano infatti molti campioni di surf perché le isole sono note a livello mondiale per le loro onde.

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