Trasporti, stadi e discoteche: guerra tra governo e Regioni

Speranza al Senato sul nuovo Dpcm: restrizioni fino all'autunno. Gli enti locali allo scontro su treni e bus

Trasporti, stadi e discoteche: guerra tra governo e Regioni

Ripartono fiere e navi da crociera, è lite sui trasporti, ancora stop per stadi e discoteche. In ogni caso «mascherina, il lavaggio frequente della mani e il distanziamento sociale sono le tre regole da mantenere in agosto e nella prima ripresa autunnale», perché sono «riconosciute a livello globale» come le uniche in grado di funzionare contro il Covid.

Il ministro della Salute Roberto Speranza nel question time alla Camera anticipa le riaperture previste dal prossimo Dpcm Conte. Sulle fiere l'intenzione del Comitato tecnico scientifico è di dare il via libera ma con prescrizioni rigide su ingressi, numero dei visitatori, distanziamento e divieto di assembramenti. Più difficili restano le riaperture su discoteche, trasporti e stadi, con le Regioni che vorrebbero accelerare e il governo che invece vuole prudenza.

La nuova Conferenza delle regioni per trovare un'intesa è già stata fissata per il 10 agosto dopo la richiesta urgente fatta ieri dagli stessi presidenti, che chiedono chiarezza. L'esecutivo però conferma il dietrofront sui convogli ferroviari: su tutti i treni, regionali e Alta velocità, si dovranno mantenere i posti alternati e un metro di distanza tra passeggeri. Di conseguenza potrà essere venduto solo il 50 per cento dei biglietti e non su poltrone «faccia a faccia». La ministra per Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli ha precisato ancora che il governo non ha mai dato autorizzazione ai treni pieni ma che la «colpa» è stata di Trenitalia che ha spinto per riempire i vagoni. Ora il Dpcm metterà nero su bianco che i posti venduti dovranno essere in diagonale dopo che già l'ordinanza del ministro Speranza aveva vietato di occupare tutti i sedili. Ma su questo punto è battaglia perché molti governatori - Piemonte e Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, Calabria, Sicilia e Sardegna - hanno firmato ordinanze che permettono invece il tutto esaurito. Quello del Veneto Luca Zaia annuncia già battaglia: «È inverosimile il distanziamento sui trasporti». Tutti chiedono che i divieti si applichino solo sui treni a lunga percorrenza e non sui locali. Le Regioni vanno anche oltre. Nelle istanze messe nero su bianco ieri propongono anche di aprire stadi e impianti sportivi dove «assicurare la permanenza presso la postazione seduta assegnata, nel rispetto del distanziamento interpersonale, sia frontalmente che lateralmente, di almeno un metro e, per gli ambienti al chiuso, con obbligo di utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie. In ogni caso, tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall'ingresso fino al raggiungimento del posto». E hanno anche aggiornato linee guida su saune, biblioteche, bar e ristorazione.

Restano invece possibili gli aerei pieni perché «in questo caso il ricambio d'aria dà margini di sicurezza», ha detto Speranza, ma sono previste modifiche sulle gestione del ritiro bagagli. Ripartono anche le crociere «un pezzo importante del mondo economico del nostro Paese e che possono tornare a lavorare dentro il perimetro del rispetto delle regole», cioè con tutte le misure di distanziamento e di protezione.

Dal 14 settembre insieme con le scuole ricominciano i servizi di scuolabus: le corse verranno potenziate perché i mezzi non dovranno mai essere pieni.

Lo stop continua per le discoteche. Ma anche qui le Regioni stanno andando in ordine sparso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica