Travestimenti, blitz e modello Prigozhin. Così l'esercito ucraino avanza ancora e stringe in una tenaglia l'armata rossa

L'avanzata in territorio russo "copiando" quella del ribelle con divise rubate e attacchi lampo per accerchiare il nemico

Travestimenti, blitz e modello Prigozhin. Così l'esercito ucraino avanza ancora e stringe in una tenaglia l'armata rossa
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Sugli schermi in questi giorni potreste imbattervi in un film del regista Guy Ritchie, si intitola Il ministero della guerra sporca e racconta, con una qualche pennellata di fantasia, le imprese del Soe e dei commandos voluti da Churchill per intervenire ed incendiare ogni possibile retrovia tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Mutatis mutandis gli ucraini messi sotto pressione dall'enorme macchina bellica russa e dalla difficoltà di smistare gli aiuti militari occidentali (anche per i ritardi nelle consegne) sono riusciti ad estrarre dal cilindro lo stesso tipo di magico coniglio. Velocità e azioni imprevedibili sono la chiave di tutte le loro recenti azioni di alleggerimento. Da sette giorni l'esercito ucraino porta avanti un'offensiva destrutturata in territorio russo che le forze, sempre crescenti, messe in campo da Mosca non riescono ad arginare, a volte nemmeno a localizzare con esattezza.

L'elemento chiave della porta girevole concepita dal comandante in capo di Kiev, il generale Syrskyi, è stata la sorpresa. Gli ucraini hanno creato dei reparti ad hoc per penetrare dove i russi non erano minimamente pronti, attenti com'erano a generare attrito dove gli ucraini stavano lentamente cedendo: nel Donbass (dove Mosca per altro avanza ancora). L'obiettivo, secondo tutti gli analisti è sconvolgere l'avversario e travolgerlo dove è più debole o dove non se l'aspetta. Di certo al momento sulla direttiva di Kursk le forze di Kiev hanno sfarinato la coesione del nemico. Questo potrebbe essere utilizzato in più modi per occupare larghe quantità di terreno e distruggere le postazioni difensive. Ma soprattutto aggirarle ed isolarle. Insomma sta riuscendo agli ucraini, per ora in piccola scala, quello che non era riuscito l'estate scorsa attaccando zone molto più munite dall'esercito russo, che se ha il tempo è efficientissimo nella creazione di perimetri difensivi. Quello che hanno fatto le brigate ucraine con l'assalto iniziale nella notte tra lunedì e martedì scorso è stato esattamente questo: ora continuano a mantenere vivo l'effetto sorpresa con azioni tattiche ben concatenate. Incursioni di piccole unità, di base composte da 4/5 veicoli blindati, che si inseriscono in profondità nella regione di Kursk, colpendo le retrovie dei reparti che non sono tra i più operativi del Cremlino, e poi spariscono.

Allo stesso tempo, questi nuclei d'assalto complicano il lavoro del quadri militari russi perché non permettono di decifrare le direttrici dell'avanzata. Alcune di queste sortite scatenate sabato scorso fanno ipotizzare che Kiev possa aprire anche ulteriori linee di penetrazione. Ci sono stati raid anche nel distretto di Belovsky, più a Sud. Alcune fonti russe pensano che sia una mossa diversiva per creare confusione; altre temono che nelle prossime ore possa scattare una nuova penetrazione profonda di mezzi corazzati diretti verso Suzda, dove più intensi sono i combattimenti. Scopo tattico: chiudere in una morsa i battaglioni russi.

Particolarmente efficace sino a qui è stata anche la combinazione di operazioni mordi e fuggi per piccoli gruppi di combattimento alternata al fuoco di armi pesanti ad alta precisione. Una miscela che sta disorientando le forze russe. In questa situazione diventa così davvero difficile capire cosa potrebbero fare gli ucraini. I russi stanno progressivamente cercando di irrobustire il loro sistema difensivo. Ma sono anche travolti da ondate di panico in cui si parla di armi chimiche (non avrebbe senso per gli ucraini usarle) e di forze ucraine con divise russe, il che potrebbe anche essere vero ma di certo aumenta la possibilità di fuoco amico isterico tra i reparti di Mosca.

Tra le voci incontrollate che girano la più surreale è che gli ucraini abbiano mutuato la modalità di penetrazione da quello che ha tentato di fare Evgenij Prigozhin nella sua marcia verso Mosca. Sarebbe una vera nemesi per Putin.

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