Le cause esatte degli scoppi in successione - «tre botti spaventosi, sembrava si fosse squarciato il cielo o qualcosa di molto simile» non esita a spiegare mentre, ancora atterrita, spalanca la bocca, una residente 60enne di San Giuliano Milanese, 15 chilometri a sud di Milano - sono ancora da definire. E l'idea è che non si tratterà di un'operazione breve. Del resto, secondo un esperto dei vigili del fuoco - arrivati sul posto con ben 14 squadre - l'effetto deflagrazione, a cui segue il vuoto d'aria e quindi, come in questo caso, le fiamme, è da considerarsi, dal punto di vista dell'effetto emotivo, tra i più devastanti per la popolazione. «Anche se poi - aggiunge il pompiere - in realtà è il fuoco e i suoi effetti nocivi, in primis il fumo, che possono creare i problemi maggiori».
È un incendio infatti quello partito qualche minuto dopo le 10 di ieri nella zona industriale da una ditta di imballaggi, la Tomolpack di via Tecchione, che si è poi però subito esteso alle ditte vicine, tra cui la Nitrolchimica, azienda che tratta recupero di solventi e smaltimento di rifiuti pericolosi, leader nel settore e attiva dal 1975, con sede in via Monferrato, zona industriale.
Ci sono due feriti molto gravi: un operaio 43enne che ha ustioni di secondo e terzo grado a volto, torace, braccia e gambe ed è stato trasportato in elisoccorso all'ospedale San Gerardo di Monza. Ricoverato in un primo tempo nel reparto di rianimazione in prognosi riservata è stato quindi trasferito in serata al centro grandi ustionati di Niguarda ed è tuttora in pericolo di vita. L'altro, ospedalizzato sempre a Monza, ha 56 anni e ustioni di primo e secondo grado al volto. Dopo una visita e valutazione sul posto degli altri 15 colleghi coinvolti, per uno di loro, un 37enne, è stato deciso dal personale del 118 il trasporto in codice verde all'ospedale di San Donato Milanese per un taglio alla mano. A fine intervento il 118 ha contato in tutto 18 persone soccorse, di cui in totale sono state tre quelle trasportate in ospedale, mentre altre 15 sono state medicate o soccorse sul posto. E se vogliamo parlare di quello che, nel peggiore dei casi, avrebbe potuto essere, si tratta tutto sommato di un bilancio non disastroso: proprio tra i vigili del fuoco e tra i soccorritori non sono pochi a dichiarare sul posto che si è trattata di «una tragedia sfiorata».
Il problema maggiore, al momento, è che l'incendio ha bruciato migliaia di litri di solvente, una quantità elevatissima. E, come hanno spiegato i vigili del fuoco, l'aver contenuto il rogo all'interno delle ditte coinvolte, visto tutto il materiale combusto, non esclude però, da una parte un elevato rischio ambientale, ma dall'altra anche la possibilità di altre esplosioni.
L'assessore ad Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, per tranquillizzare la cittadinanza comprensibilmente terrorizzata dalla densa nube di fumo alzatosi dalla Nitrolchimica - un serpentone nero e minaccioso visibile a chilometri di distanza - ieri ha realizzato un video che poi ha postato su Twitter spiegando che «(...
)i primi riscontri di Arpa Lombardia sono positivi e non risultano alterazioni della qualità dell'aria». Anche se conclusioni definitive in tal senso sono, com'è comprensibile, tutte in divenire. La Procura di Lodi intanto ha aperto un'inchiesta.
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