Tre cerchi di sicurezza per il presidente E Roma è già in tilt

Attorno al corteo di 60 Suv schierati tre tipi di forze speciali. Traffico impazzito in città

Tre cerchi di sicurezza per il presidente E Roma è già in tilt

L'Air Force One è atterrato ieri alle 18,30 all'aeroporto di Fiumicino in una capitale in stato di massima allerta, innalzata ulteriormente dopo i tragici fatti di Manchester, e subito in tilt per le misure di straordinarie adottate per garantire la sicurezza del presidente degli Stati Uniti. È la prima visita in Italia di Donald Trump da quando è alla Casa Bianca. A Roma è venuto con la famiglia al seguito: viaggiano con lui la moglie Melania, la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner, suoi fidati consiglieri. Ad attenderli, sulla pista del Leonardo di Vinci, c'era il ministro degli Esteri Alfano.

Dietro al Suv Chevrolet blindato destinato a Potus, la sigla che indica il «President of the United States», un corteo di sessanta macchine corazzate, preceduto da un team di artificieri e da una squadra antisabotaggio, ripreso in ogni istante dalle telecamere. Lo ha disposto la questura, da giorni al lavoro sul piano sicurezza per blindare la città affiancata dagli uomini dell'intelligence Usa, che hanno anticipato l'arrivo di Trump per accertarsi che tutto fili liscio. I controlli sono stati intensificati soprattutto intorno a Villa Taverna, la residenza ai Parioli dell'ambasciatore Usa che ospita l'inquilino della Casa Bianca e il suo staff, e nelle aree in cui si recherà la famiglia presidenziale, a cominciare da Vaticano e Quirinale. Le zone intorno ai luoghi sensibili sono state trasformate in veri e propri fortini, oltre mille gli uomini della sicurezza - tra polizia, carabinieri e 007 in collegamento con la Cia - messi in campo dal questore. Lungo il percorso cecchini sui tetti e unità cinofile e antiterrorismo. Per ogni spostamento del presidente l'itinerario verrà scelto all'ultimo momento tra i quattro previsti e il sistema di difesa sarà organizzato secondo il modello ball to ball, rappresentato da tre cerchi concentrici di sicurezza, il primo, quello più vicino a Trump, garantito dai Nocs, il secondo dai reparti speciali e il terzo da nuclei di pronto intervento che dovranno neutralizzare eventuali minacce.

Da questa mattina l'area intorno al Vaticano è considerata zona rossa. La visita-lampo a Roma di Trump comincia da Papa Francesco, che lo aspetta alle 8,30, prima della consueta udienza del mercoledì. A seguire l'incontro al Quirinale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, poi, dopo aver incontrato il segretario di Stato della Santa Sede e visitato la Cappella Sistina, di nuovo a Villa Taverna per un breve colloquio con il premier Paolo Gentiloni. Tutti i percorsi del presidente saranno bonificati ed è possibile che al passaggio del corteo vengano momentaneamente interrotte le comunicazioni cellulari a causa dell'utilizzo di strumenti in grado di neutralizzare ordigni a distanza. Alle 11 i percorsi della famiglia presidenziale si divideranno: Melania andrà a visitare l'ospedale pediatrico Bambin Gesù e Ivanka parteciperà ad un incontro presso la comunità di Sant'Egidio. Trump, invece, nel pomeriggio partirà per Bruxelles dove parteciperà al vertice Nato, per tornare in Italia venerdì in occasione del G7 di Taormina.

Misure di sicurezza straordinarie nella cosiddetta «blue zone», vicino agli obiettivi, ma limitazioni e blocchi temporanei saranno adottati anche nella «green zone», che include tutti gli itinerari e le località interessate alla visita di Stato, all'interno della quale la questura ha vietato manifestazioni e cortei. Dove necessario, soprattutto nel quartiere Parioli, sono state chiuse strade, piazzati divieti di sosta e istituiti varchi presidiati dalla polizia locale. E il traffico è impazzito.

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