Come era già successo con l'uscita sul click day, la «gara» alla quale si dovranno sottoporre le partite Iva per avere diritto ai 600 euro, è più una questione di forma che di sostanza. Fatto sta che per 12 ore, 20 milioni di pensionati hanno dovuto fare i conti con la prospettiva di non ricevere più un assegno. Colpa di una frase pronunciata dal presidente dell'Inps Pasquale Tridico. «Fino a maggio non c'è problema di liquidità, poi ad aprile immagino che ci sarà un altro decreto, che prorogherà le misure e si capirà cosa succederà alle sospensioni contributive».
Tradotto. Nelle casse dell'Istituto nazionale di previdenza - che resta l'ente economico più ricco d'Italia, visto che gestisce ogni anno circa 370 miliardi di euro - ci sono soldi sufficienti a pagare due mesi di pensioni. Questo perché verranno meno delle entrate, a causa del rinvio dei contributi previsto dal decreto di marzo. A metterci i soldi sarà lo Stato.
L'idea che l'Inps possa andare in crisi di liquidità ha spaventato molti e fatto arrabbiare gli addetti al settore. Ieri la precisazione dello stesso Tridico, che ha rimesso la frase nel contesto giusto: «L'Inps ha tutta la liquidità necessaria per fare fronte ai bonus e alle indennità previste dal decreto Cura-Italia. Questo non pregiudica il pagamento delle pensioni». Insomma, ci sono i soldi sia per pagare gli assegni previdenziali sia per erogare i nuovi trasferimenti a lavoratori e partite Iva previsti dai decreti anti coronavirus.
Precisazione dovuta, soprattutto ai sindacati che hanno accolto malissimo l'uscita di martedì sera. Frase che «crea solo allarmismo e ansia. Per questo gli chiediamo di fare immediatamente chiarezza al fine di ristabilire la tranquillità senza creare disagi ulteriori ai danni dei nostri pensionati», ha commentato il segretario generale della Cisl Pensionati Piero Ragazzini.
La precisazione è stata accolta con sollievo. Per il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo il presidente dell'Inps «ha fatto bene a precisare che non ci sono problemi di liquidità per il pagamento delle pensioni, perché le sue precedenti dichiarazioni non erano per nulla tranquillizzanti. Questo deve indurre tutti a misurare le parole, soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo attraversando e in cui in particolare gli anziani hanno bisogno di certezze e non di ulteriori ansie».
Durissima la Lega. «Non bastava il governo a seminare incertezze tra gli italiani, ora ci si mette anche il presidente dell'Inps Tridico. Invece di andare in tv a seminare il panico, pensi ai milioni di lavoratori che sono in cassa integrazione e ai congedi parentali che la gente attende quanto prima per poter andare avanti. Faccia il presidente dell'Inps e non il politico», si legge in una nota del dipartimento Economia del Carroccio.
Il fatto è che soprattutto in questo momento la solidità dell'Istituto dipende dai trasferimenti dello Stato. E che le strutture dell'Inps sono messe alla prova dai nuovi compiti assegnati da decreti del governo per fare fronte all'emergenza coronavirus.
Un compito nuovo è appunto l'erogazione dei 600 euro per le partite Iva e i Cococo. «Dalla prossima settimana - ha annunciato Tridico - saranno disponibili le procedure semplificate per accedere ai 5 bonus partite Iva, autonomi, lavoratori agricoli, lavoratori del turismo e lavoratori dello spettacolo».
Le domande per cassa integrazione e congedo «sono già attive». A finanziare queste misure sarà la fiscalità generale, quindi lo stato, che trasferirà le risorse all'istituto. L'Inps, insomma, fallirà solo se lo Stato andrà in bancarotta.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.