C'è poco da fare, pare proprio che ai grillini piaccia stare sul divano. Abolito il reddito di cittadinanza (nonostante le proteste di Giuseppe Conte) ora vogliono riesumare lo smart working. Sì, il lavoro agile, quello da casa. Parola del capogruppo del Movimento5 stelle alla Camera Francesco Silvestri (nella foto). «Chiedo di potenziare con forza il lavoro fluido per i lavoratori del settore pubblico e del settore privato» ha detto il deputato romano che sta lavorando (lo dice con tono fiero ndr) a un emendamento da presentare alla legge di bilancio per ripristinare il lavoro a distanza, proprio come nel periodo della pandemia. Una legge che riguarderà (semmai dovesse essere accolta dalla maggioranza) solo i lavoratori della città metropolitana di Roma in vista del Giubileo. Mica pochi. Il motivo? Il traffico! No, non siamo a Palermo e Francesco Silvestri non veste i panni di Johnny Stecchino, ma lui si dice esausto del traffico della Capitale. Troppo, tanto. La città è un cantiere a cielo aperto. Strade bloccate, piazze chiuse. Le transenne rosse delimitano i cantieri ad ogni angolo del centro. Ma siamo sicuri che sia questa la soluzione per evitare gli ingorghi? Per molti suoi colleghi no. Raffaele Nevi, Forza Italia, è chiaro: «Ma Roma ha un sindaco, è lui che ha il dovere di interloquire con il governo, non Silvestri. Il governo è sempre pronto ad ascoltare le esigenze delle istituzioni e delle imprese. In ogni caso noi siamo per la libertà di scelta, non si può imporre lo smart working ai lavoratori o alle aziende pubbliche e private». «Non possiamo permettere che Roma e i suoi milioni di lavoratori rischino di essere schiacciati dalla mole di turisti e pellegrini che stanno per giungere in città» ha detto il deputato grillino presentando il suo disegno di legge. Così, per l'onorevole, l'unico modo per far funzionare le cose e alleggerire il numero di auto e scooter sulle strade della città eterna è tenere i dipendenti pubblici chiusi in casa. Meno lavoro in presenza, dunque. Un regalo per molti dipendenti ministeriali e pubblici, un po' meno per i cittadini. Non solo, anche per gli esercenti.
Armati di taccuino siamo andati in via XX Settembre, proprio di fronte la sede del ministero dell'Economia. A pochi metri da quello dell'Agricoltura e da quello della Difesa. Cosa penseranno i commercianti? «Sarebbe un disastro! Noi lavoriamo proprio grazie ai dipendenti dei vari ministeri che vengono a prendere il caffè o a pranzare» ci ha detto Emanuela, da dietro il bancone, oberata dalle comande dei dipendenti pubblici.
C'è da lavorare alla manovra economica, una amatriciana o un'insalata e via dritti in ufficio. A lavorare. Con buona pace di Francesco Silvestri che, purtroppo, dovrà affrontare il traffico romano. Come migliaia di lavoratori che, contrariamente a lui, non godono di alcuni privilegi.
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