![Truffa a nome di Crosetto, il ministro pronto a denunciare](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/10/1739163193-aztmdsw4m42zrfiivofp-ansa.jpeg?_=1739163193)
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto (foto), si dice pronto a presentare un esposto in merito alla truffa telefonica che, a suo nome, ha colpito diverse personalità del mondo imprenditoriale. Fingendosi collaboratori del ministro, gli artefici della truffa sono riusciti a raggiungere imprenditori e personalità del mondo dell'economia cui sono stati chieste cifre da capogiro per liberare fantomatici giornalisti rapiti in Medio Oriente. Tra questi, molti nomi noti come lo stilista Giorgio Armani, i vertici dell'azienda Menarini, Massimo Moratti e Pietro Gusalli Beretta. Quest'ultimo, però, ha preferito fare un controllo con lo stesso Crosetto col quale ha confidenza e che frequenta da anni. Ed è così che è venuta fuori la trama della truffa. Molte le denunce e cui si aggiunge adesso l'esposto dello stesso Crosetto.
Secondo The Economist, questo tipo di truffe ha un giro miliardario in tutto il mondo che è secondo soltanto al fatturato del traffico di droga. «La mia denuncia è stata già preparata» annuncia il ministro che, svelando il raggiro, si è subito attivato per mettere in guardia molte persone ed evitando loro di cadere nella trappola dei truffatori.
La denuncia del ministro ipotizzerebbe come reato, oltre la truffa, anche la sostituzione di persona. Fatto questo reso ormai di estrema facilità grazie alle ultime frontiere dell'intelligenza artificiale. Esistono infatti sul mercato app capaci di riprodurre la voce di una persona sfruttando soltanto poche frasi. In questo modo l'interlocutore può essere facilmente tratto in inganno e credere di essere al telefono con la persone dietro il cui nome i truffatori agiscono.
Sono al momento tre le denunce sui cui la Procura di Milano sta lavorando per individuare la rete di truffatori. Il pm Giovanni Tarzia, il procuratore Marcello Viola e i carabinieri del nucleo investigativo stanno facendo accertamenti sentendo le persone finora contattate.
Da quanto si è saputo, inquirenti e investigatori starebbero battendo la pista dei soldi versati, che sarebbero transitati su conti esteri, probabilmente europei,
per poi svanire forse in qualche paradiso fiscale.Inoltre, per riuscire nella missione quasi impossibile di bloccare il milione finora indebitamente rastrellato, hanno attivato tutti i canali di cooperazione internazionale.
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