Trump e l'inviato pro Putin. "Tregua, risposta domani"

Il presidente Usa vede Witkoff dopo l'incontro con lo Zar e ridimensiona Kellogg: per Mosca era troppo filo Kiev

Trump e l'inviato pro Putin. "Tregua, risposta domani"
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Donald Trump fa il punto con i consiglieri sulla guerra in Ucraina, e annuncia che per lunedì ci saranno nuove informazioni su un possibile cessate il fuoco. Ieri il presidente americano non aveva nessun incontro ufficiale in programma, ma secondo fonti della Cnn si è incontrato a Mar-a-Lago con l'inviato speciale Steve Witkoff per ricevere informazioni sul colloquio con Vladimir Putin, insieme al segretario di Stato Marco Rubio e al consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz.

Il titolare della diplomazia Usa ha detto genericamente che si sarebbero visti per discutere di Russia e Ucraina una volta che Witkoff fosse tornato negli Stati Uniti: «Ci vedremo di nuovo e il presidente avrà delle opzioni a sua disposizione, le decisioni saranno prese dopo», ha spiegato Rubio, che è volato in Florida dopo essere rientrato dal vertice del G7 in Canada. Mentre l'inviato speciale è atterrato a Fort Lauderdale venerdì sera, secondo i dati dei tracciatori di volo. Trump, da parte sua, ha sottolineato: «Come sapete abbiamo un accordo di cessate il fuoco con la parte ucraina e stiamo cercando di raggiungere lo stesso con la Russia. Lunedì ne sapremo di più e speriamo che vada bene». Peraltro, venerdì, il tycoon ha fatto una rara ammissione di aver esagerato quando ha ripetutamente affermato, nel corso dell'ultima campagna elettorale, che avrebbe risolto la guerra entro ventiquattr'ore. «Ero un po' sarcastico quando l'ho detto - ha sottolineato nel corso di un'intervista - Quello che intendo dire in realtà è che vorrei risolvere la questione, e credo che ci riuscirò». The Donald ha poi smentito le notizie diffuse dai media secondo cui Putin avrebbe fatto aspettare Witkoff per diverse ore prima di incontrarlo. «Le fake news, come al solito, ci riprovano. Perché non possono essere onesti, almeno per una volta? Ho letto che il presidente russo lo ha fatto aspettare per oltre nove ore, quando in realtà non c'è stata alcuna attesa - ha detto - Ci sono stati altri incontri con altri rappresentanti della Russia e, ovviamente, hanno richiesto un po' di tempo, ma sono stati molto produttivi. Da lì, le cose sono andate avanti rapidamente ed efficientemente, e tutti i segnali sembrano essere, si spera, molto buoni». A suo parere, «l'unica ragione per cui hanno inventato questa storia è per cercare di umiliare, perché sono dei degenerati che devono iniziare a riportare le notizie correttamente. Ecco perché hanno perso i loro ascolti, il pubblico e il rispetto». Nel frattempo, Trump ha annunciato che «il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina». Un ridimensionamento, dopo che era stato nominato inviato speciale per Russia e Ucraina. Putin lo aveva definito troppo duro su Mosca e più simpatizzante verso Kiev e finora era stato escluso dai negoziati di pace.

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha invece nominato una delegazione ufficiale per eventuali colloqui di pace e ha affermato che la Russia vuole raggiungere una «posizione più forte» militarmente prima di impegnarsi in un cessate il fuoco. «Penso che il ritardo del processo sia dovuto esattamente a ciò che ho detto. Vogliono migliorare la loro situazione sul campo di battaglia», ha precisato, ribadendo la posizione di Kiev secondo cui «non riconosciamo i territori occupati come russi in ogni caso», pur riconoscendo che la questione è complessa e dovrebbe essere «risolta in seguito, al tavolo delle trattative».

Per Zelensky, dopo l'intesa con gli Stati Uniti su una possibile tregua di trenta giorni, è venuto il momento per Mosca di uscire allo scoperto: «Tutti sono convinti che si tratti di un passo avanti serio e che sarà difficile per la Russia uscirne adesso.

Se ci sarà una tregua Mosca deve dimostrare di sostenere la fine della guerra o rendere chiaro se vuole continuare». Dal Cremlino, invece, il consigliere diplomatico Yuri Ushakov ha detto che «come previsto da Putin, i leader europei sotto Trump si comportano come cagnolini ai piedi del loro padrone».

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