Trump "l'epuratore" sta per cacciarne un altro

Imminente il licenziamento del generale McMaster, consigliere per la sicurezza nazionale

Trump "l'epuratore"  sta per cacciarne un altro

New York Il generale tre stelle H.R. McMaster, Consigliere per la Sicurezza nell'amministrazione Trump, ribattezzato da amici e nemici «Mister Clean» (ossia «Mastro Lindo») per la sua testa completamente rasata, ha le ore contate. Rischia il licenziamento in tronco, forse con un tweet mattutino come è già accaduto con l'ex Segretario di Stato Rex Tillerson, se non presenterà al più presto le sue dimissioni.

Il presidente Trump e McMaster, un intellettuale in uniforme, da tempo hanno opinioni diverse e spesso inconciliabili su temi caldi di politica estera come la Corea e l'Iran. Il presidente è diventato insofferente allo stile diplomatico e militaresco di McMaster, il quale cerca sempre di imbrigliare e contesta spesso apertamente i tweet di Trump, sia quelli di politica estera che quelli riferiti a possibili interventi militari contro gli Stati canaglia, come l'Iran, la Corea del Nord e la Siria. Il rapporto tra Trump e il suo Consigliere alla Sicurezza non è stato mai idilliaco sin dalla nomina di McMaster nel febbraio 2017, dopo le dimissioni-licenziamento del generale Michael Flynn, coinvolto nel Russiagate. Flynn, grande amico e consigliere di Trump sin dal primo giorno delle primarie, si è dichiarato colpevole per gravi reati come riciclaggio, spionaggio con i russi e il governo turco ed evasione fiscale e ha raggiunto un accordo-patteggiamento con il procuratore speciale Robert Mueller per non finire i suoi giorni nelle galere federali. La scelta di McMaster fu suggerita con forza al presidente Trump da due generali 4 stelle, il Segretario alla difesa James Mattis e dal capo di gabinetto John Kelly, e proprio quest'ultimo sarebbe il prossimo da mandare via in quanto da mesi ha un rapporto molto burrascoso con Trump.

È evidente che il presidente non va molto d'accordo con i suoi generali, non ama prendere ordini da nessuno. Il portavoce alla Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha smentito la notizia dell'imminente allontanamento di McMaster, il quale da generale duro e puro rifiuta da settimane di firmare la lettera di dimissioni. Il presidente e lo stesso Kelly stanno lavorando per una promozione di McMaster al Pentagono per evitare così altri brutti segnali di caos che giornalmente arrivano dalla Casa Bianca. È sempre più alto il numero di collaboratori e consiglieri licenziati da Trump o che rassegnano le dimissioni per dissidi insanabili con il presidente, come è avvenuto giorni con fa con il consigliere economico Gary Cohn.

A sostituire McMaster dovrebbe essere l'ex ambasciatore all'Onu del presidente George W.

Bush, John Bolton, un falco e ultraconservatore, il quale fu scartato da Trump lo scorso anno per il suo look: porta dei grandi baffi. Il ministro della Giustizia Jeff Session è un altro da dimissionare, ma l'ex senatore dell'Alabama da mesi rifiuta di dimettersi.

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