
Nonostante le divergenze, Donald Trump ed Emmanuel Macron assicurano di voler lavorare insieme per porre fine alla guerra in Ucraina, a tre anni esatti dall'invasione russa. Il presidente francese è volato alla Casa Bianca per tentare di convincere il collega statunitense ad accettare un piano alternativo per la fine del conflitto rispetto all'ipotesi dei colloqui russo-americani, ma anche per cercare di ricucire i rapporti tra Europa e Usa. Macron è il primo leader del Vecchio Continente che il tycoon accoglie nello Studio Ovale dall'inizio del secondo mandato, pur se sul conflitto in Ucraina i due hanno espresso nei giorni scorsi opinioni nettamente diverse. Prima hanno partecipato in videochiamata a una riunione del G7, che «è stata perfetta», secondo il titolare dell'Eliseo, e poi si sono visti per un bilaterale. Se Macron dice che entrambi vogliono una pace «solida e duratura» in Ucraina, auspicando un «forte» coinvolgimento americano, Trump ribadisce il rapporto «speciale» con la controparte e punta a un accordo per mettere fine alle ostilità in «entro poche settimane». «Sono stati fatti molti progressi - prosegue - Abbiamo avuto delle ottime trattative con la Russia, con altri e stiamo cercando di porre fine alla guerra». Il presidente francese ribadisce che Kiev deve essere coinvolta nei colloqui, e che gli europei sono pronti all'invio di truppe nel Paese per verificare che la pace sia rispettata. Quello statunitense, invece, afferma che la Nato è una cosa buona se usata correttamente, e assicura che un accordo con Kiev sui suoi minerali è «molto vicino». Ma sostiene pure che oltre alla fine della guerra, sta «discutendo importanti transazioni economiche che avranno luogo tra Washington e Mosca». Dal canto suo, Putin si dice pronto a cooperare con gli Usa, anche «accettando investimenti americani sullo sfruttamento delle terre rare in Donbass» e dà il via libera alla partecipazione degli europei alla pace.
Venerdì scorso Trump ha detto che Macron e il premier britannico Starmer non hanno fatto «nulla» per cercare di porre fine alla guerra negli ultimi tre anni. Ma ora, i due leader europei (l'inglese arriverà alla Casa Bianca giovedì), hanno concordato di trasmettere un messaggio unitario sull'Ucraina: fonti diplomatiche di alto livello spiegano che i due in staffetta proveranno a convincere il tycoon a non proseguire i negoziati di pace bilaterali con Putin in cambio dell'impegno europeo per la futura sicurezza di Kiev.
Intanto all'Onu è andata in scena una dura battaglia su tre risoluzioni, due in Assemblea Generale e una in Consiglio di Sicurezza. L'Assemblea nel giorno del terzo anniversario dall'inizio della guerra ha ribadito il suo sostegno «alla sovranità, indipendenza e integrità territoriale dell'Ucraina» e condannato l'invasione russa, approvando la risoluzione di Kiev sostenuta dall'Ue con 93 sì, 18 no (tra cui gli Usa) e 65 astenuti. Via libera anche alla risoluzione concorrente americana con gli emendamenti proposti dall'Ue (l'Italia ha votato a favore del testo emendato), con 93 sì, 8 no e 73 astenuti, tra cui gli stessi Stati Uniti. Se non manca chi sottolinea che i voti a favore dell'Ucraina sono diminuiti rispetto agli anni passati, in realtà si è trattato di una brutta giornata per la diplomazia americana: il testo è stato modificato in modo significativo con l'adozione di diversi emendamenti da parte dei Paesi europei che hanno fatto riferimento all'integrità territoriale e hanno chiesto una «pace giusta», tanto appunto da spingere gli Usa all'astensione. In Consiglio di Sicurezza, invece, Washington ha minacciato di mettere il veto per bloccare eventuali emendamenti (anche degli alleati europei), alla loro bozza di risoluzione che sollecita una «rapida conclusione» della guerra, ma senza menzionare l'integrità territoriale. «L'intento è di mantenere il testo all'osso, incentrato sulle basi di ciò che Trump vuole, ovvero usare le Nazioni Unite per trovare una via verso la pace», afferma un funzionario Usa.
I quattro membri europei del Cds più la Gran Bretagna, tuttavia, hanno mostrato l'intenzione di presentare emendamenti alla bozza per indicare la Russia come l'aggressore e insistere sull'integrità territoriale dell'Ucraina.
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