Trump è ormai senza Difesa "Sa solo dividere il popolo"

L'ex segretario Mattis: "Il tycoon viola la Costituzione". E lui: "Ho il piacere con Obama di averlo licenziato"

Trump è ormai senza Difesa "Sa solo dividere il popolo"

New York. L'idillio tra Donald Trump e i militari sembra scricchiolare. A far emergere le prime tensioni è stato il capo del Pentagono Mark Esper, che ha preso le distanze dal presidente per la sua invocazione dell'Insurection Act, la legge del 1807 che gli consente di schierare le truppe per rispondere ai disordini civili nelle città americane. Poi è stata la volta dell'ex segretario alla Difesa Jim Mattis, il quale ha sferrato un durissimo attacco contro il tycoon per come ha gestito i disordini seguiti alla morte dell'afroamericano George Floyd a Minneapolis. Mattis ha condannato l'uso dell'esercito contro le proteste, definendo «abuso di potere esecutivo» lo sgombero della folla davanti alla Casa Bianca per una «bizzarra photo-op» del Commander in Chief con a fianco la leadership militare. E invitando poi a «respingere e a richiamare alle loro responsabilità chi ha cariche e deride la nostra Costituzione». «Quando entrai nell'esercito, circa 50 anni fa, feci il giuramento di difendere la Costituzione. Non avrei mai pensato che ai soldati che fanno lo stesso giuramento sarebbe stato ordinato di violare i diritti costituzionali dei loro cittadini», ha proseguito. A suo parere «militarizzare la risposta, come abbiano visto a Washington, crea un conflitto, un falso conflitto, tra l'esercito e la società civile. Erode le fondamenta morali che garantiscono un legame fiduciario tra uomini e donne in uniforme e la società che hanno giurato di proteggere e di cui essi stessi fanno parte». «Mantenere l'ordine pubblico spetta ai leader civili statali e locali, che meglio capiscono le loro comunità» ha proseguito. L'ex capo del Pentagono ha poi rincarato la dose facendo riaffiorare vecchie ruggini: Trump «è il primo presidente nella mia vita che non tenta di unire il popolo americano, e neppure finge di tentare. Cerca invece di dividerci» ha scritto in una nota su The Atlantic. «Siamo testimoni delle conseguenze di tre anni senza una leadership matura - ha proseguito - Possiamo unirci senza di lui, attingendo alla forza della nostra società civile». Immediata e altrettanto dura la risposta di The Donald: «Probabilmente l'unica cosa che io e Barack Obama abbiamo in comune è che entrambi abbiamo avuto l'onore di licenziare Jim Mattis, il generale più sovrastimato del mondo - ha scritto su Twitter - Chiesi la sua lettera di dimissioni e mi sentii benissimo». «La sua forza fondamentale non era militare - ha proseguito - ma piuttosto le pubbliche relazioni. Gli diedi una nuova vita, cose da fare, battaglie da vincere, ma raramente ha portato a casa il risultato. Non mi piaceva lo stile della sua leadership e tanto altro, in molti concordano. Felice che se ne sia andato». A criticare Trump è stato anche l'ex generale a quattro stelle John Allen, attualmente presidente del Brookings Institution, think tank con sede a Washington DC. «Nel tentativo di mostrare che poteva entrare in sintonia con chi manifestava pacificamente, si è proclamato loro alleato - ha scritto Allen - Ma proprio in quel momento, a poche centinaia di metri, la polizia in tenuta antisommossa ha attaccato i manifestanti in modo violento e senza essere provocata». Nel frattempo, in diversi si chiedono quale sarà il destino dell'attuale capo del Pentagono, dopo lo strappo con Trump.

«Al momento Esper è ancora segretario alla difesa, se il presidente perderà fiducia in lui ve lo faremo sapere» ha commentato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany. La quale ha poi ribadito che il tycoon, «se necessario, farà ricorso all'Insurrection Act».

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