New York. Donald Trump si prepara al contrattacco dopo il blitz dell'Fbi nella sua residenza in Florida. «Un'importante mozione relativa al quarto emendamento sarà presto presentata in merito all'irruzione illegale nella mia casa subito prima delle elezioni di medio termine», ha scritto sul suo social Truth, lasciando intendere di avere rivelazioni particolarmente significative. Potrebbe trattarsi dei filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza, visto che nei giorni scorsi fonti della Cnn hanno detto che il tycoon sta valutando la possibilità di pubblicare i video del raid (e si tratterebbe solo di quando, non di se, lo farà). Trump sostiene che sono stati violati i suoi diritti del quarto emendamento, secondo cui una perquisizione in casa di una persona è legale solo quando vi è un motivo ragionevole.
«Mai nella storia del nostro Paese c'è stato un momento in cui le forze dell'ordine sono state coinvolte in modo così brutale e violento nella vita e nei tempi della politica», ha proseguito l'ex inquilino della Casa Bianca, ribadendo che «i miei diritti, insieme ai diritti di tutti gli americani, sono stati violati a un livello raramente visto prima negli Usa». Il mandato di perquisizione per Mar-a-Lago è stato firmato da un giudice federale con l'appoggio del ministro della Giustizia Merrick Garland, e parti della dichiarazione giurata saranno probabilmente rilasciate la prossima settimana. Secondo fonti informate anche la mozione di Trump verrà depositata nei prossimi giorni, e punterà alla nomina di un perito per rivedere e restituire le prove raccolte dall'Fbi l'8 agosto. L'ex presidente ha poi parlato nuovamente di «caccia alle streghe», sottolineando: «Non è mai successo niente di simile a quello che sta succedendo nel nostro Paese in questo momento. Le forze dell'ordine sono diventate quelle di un Paese del Terzo Mondo».
Intanto, la Casa Bianca, sebbene prenda le distanze dall'indagine del Bureau sui documenti classificati sequestrati, per bocca di alcuni dirigenti dell'amministrazione esprime preoccupazione per i materiali che Trump aveva portato via e per quello che intendeva farne. Tra gli interrogativi anche se quelle informazioni possano mettere a rischio le fonti e i metodi usati dall'intelligence. Allo stesso tempo, diciotto ex alti funzionari dell'amministrazione Trump hanno smentito alla Cnn la dichiarazione del tycoon che i documenti portati dal 1600 di Pennsylvania Avenue a Mar-a-Lago erano stati da lui declassificati, un potere potere che il presidente ha, ma che dovrebbe risultare sui documenti stessi, circostanza questa ancora tutta da dimostrare. «Niente che si avvicini a un ordine così sciocco è mai stato dato», ha detto John Kelly, capo di gabinetto per 17 mesi, dal 2017 al 2019. «E non riesco a immaginare nessuno che abbia lavorato alla Casa Bianca dopo di me che di fronte ad un ordine del genere possa aver mandato avanti la richiesta», ha sottolineato. «Una totale sciocchezza. Se è vero, dov'è l'ordine con la sua firma?», ha sottolineato un altro alto funzionario.
Per quanto riguarda le indagini sul tentativo di Trump di ribaltare l'esito del voto del 2020 in Georgia, un giudice federale ha stabilito che il senatore repubblicano Lindsey Graham dovrà testimoniare a porte chiuse il 23 agosto davanti al gran giurì, respingendo il suo ennesimo ricorso contro il mandato di comparizione. Gli inquirenti intendono chiedergli conto, tra l'altro, di due telefonate da lui fatte a dirigenti elettorali dello stato, nello stesso momento in cui Trump tentava di sovvertire il risultato delle urne.
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