Truss promette miracoli. Ma il saluto di BoJo mette Liz già all'angolo

Giura la premier: "Subito tagli alle bollette". Johnson bluffa: è pronto a tornare in carica

Truss promette miracoli. Ma il saluto di BoJo mette Liz già all'angolo

Johnson e Truss, la sua fine è il suo inizio. Il passaggio delle consegne tra vecchio e nuovo primo ministro britannico si è concluso ieri, dopo una lunghissima giornata trascorsa tra Balmoral e Downing Street. Boris Johnson ha allietato i media al mattino, prima di recarsi nella dimora scozzese della Regina per presentare le sue dimissioni e subito dopo è stata il nuovo capo del governo Liz Truss a ricevere ufficialmente l'incarico da Sua Maestà.

Nel suo discorso di congedo, BoJo, la bionda capigliatura insolitamente in ordine, non ha resistito a rimarcare quelli che sono stati gli obiettivi raggiunti durante il suo mandato: Brexit, la campagna vaccinale, la creazione di nuove infrastrutture, la ferma opposizione a Putin. Johnson si è inoltre definito «un razzo che ha compiuto la sua missione e che ora sparirà dolcemente in un angolo dell'Oceano» e ha promesso «il più fervente sostegno al governo di Liz Truss». Gli analisti più scafati tuttavia, non hanno individuato nelle sue parole alcuna intenzione di ritirarsi dalla politica. Quando si è paragonato a Cincinnato dicendo di voler tornare «al suo aratro», era implicito che, come lui, potrebbe tornare a servire il proprio Paese, nel caso la politica lo richiedesse.

Archiviato il siparietto di Boris, il resto della giornata si è concentrato sulla nuova premier Truss che ha fatto il suo primo discorso pochi minuti dopo le 17, a Downing Street sotto una pioggia battente. «La Gran Bretagna può attraversare la tempesta, non è facile, ma possiamo farlo - ha detto di fronte ad una platea di ombrelli aperti sotto i quali erano in attesa tutti i suoi maggiori sostenitori - desidero che il Paese torni a lavorare, costruire e crescere. Il Regno Unito ha enormi riserve di talento e creatività. Possiamo cavalcare la tempesta e diventare il grande Paese che sappiamo di poter essere».

Truss ha promesso immediate azioni per congelare l'aumento delle bollette energetiche (un piano che dovrebbe costare alle casse dello Stato circa 100 miliardi di sterline), individuare nuove risorse energetiche per il lungo periodo e per consentire un veloce accesso ai servizi del servizio sanitario nazionale. La premier è poi entrata insieme al marito al numero 10 di Downing Street dove ha incontrato lo staff che l'accompagnerà nel corso del suo mandato.

E già nella serata di ieri sono iniziate le nomine per i posti chiave del nuovo governo. Kwasi Kwarteng, principale alleato della Truss, è il nuovo Cancelliere dello Scacchiere. Therese Coffey, amica della Truss dai tempi dell'università e indicata da subito come il suo braccio destro, è stata invece nominata vicepremier e nuovo ministro della Sanità. James Cleverly invece è il nuovo ministro degli Esteri, in sostituzione della stessa Truss. Mentre ieri Nadine Dorries ha preferito lasciare prima di venir «licenziata». Nessun ruolo di alto livello neppure per l'ex ministro alla Sanità Sajid David, mentre rimane da capire se e cosa verrà offerto al suo ex avversario, Rishi Sunak.

Ma più che sui nomi del prossimo gabinetto, tutte le attese della gente sono ora rivolte a

domani, giorno in cui dovrebbero venir illustrati i dettagli del piano del governo per ridurre i costi delle bollette. E Truss farà bene a non deludere le aspettative create perché la pazienza del pubblico è finita da un pezzo.

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