Bozzoli in hotel a Marbella il 30 giugno: le immagini in Procura

Le riprese delle telecamere del resort "Hard Rock". L'uomo è con la compagna il figlio. I magistrati hanno acquisito il filmato

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Ora c'è una prova. La prima tangibile, visibile, plastica: un filmato di Giacomo Bozzoli, in compagnia di Antonella Colossi e del figlio. A immortalarli è la telecamera della hall del resort Hard Rock di Marbella, nel sud della Spagna: la famiglia è a colloquio con la receptionist. Lui in camicia hawaiana e cappellino bianco, lei con t-shirt bianca, il figlio tra padre e madre. Secondo il Giornale di Brescia le immagini - trasmesse ieri sera dal Tg1 - risalirebbero al giorno prima che fosse emessa la sentenza di condanna all'ergastolo della Corte di Cassazione. Dal giorno successivo dell'imprenditore bresciano si sarebbe poi persa ogni traccia.

A comunicare alle autorità italiane l'esistenza del primo video del latitante con la famiglia è stata la polizia iberica. E immediatamente la Procura di Brescia ha chiesto, tramite rogatoria, di accedere al sistema di videosorveglianza dell'albergo per verificare se era davvero Bozzoli la persona che si è presentata al resort. Ma basta focalizzare i frame per averne la certezza. Ma ci sarebbe di più, perché una receptionist dell'albergo di lusso lo avrebbe anche riconosciuto tra i clienti.

Il documento multimediale aggiunge un tassello alla vicenda ma non dispiega il giallo. A fronte delle dichiarazioni della compagna del 39enne - aveva detto ai carabinieri di Brescia: «Siamo stati insieme in Spagna fino al momento della sentenza» - gli inquirenti non avevano nascosto perplessità. Troppi i vuoti, i silenzi, i «non ricordo» nel racconto. La 42enne ha persino parlato di «perdita di memoria per lo choc». Ma quel video risponde in parte ai dubbi.

Restano ancora tanti gli interrogativi: dove si è diretto Bozzoli dopo essersi separato il 30 giugno da compagna e figlio, che pochi giorni dopo sarebbero tornati in Italia a sorpresa? È intorno a questa domanda che si svolge l'intera caccia all'uomo. Le ipotesi fioccano: esclusi i Balcani, si pensa ora ai paradisi fiscali. Da Capo Verde all'Africa senza escludere la vicina Svizzera dove l'uomo - che anche a processo non ha mai nascosto di maneggiare molto «nero» nel settore dei metalli ferrosi - potrebbe aver trasferito capitali nell'arco degli ultimi 9 anni. Un tesoretto da sfruttare per rimanere lontano dall'Italia. Anche se tra gli inquirenti si fa strada la pista del Marocco, la località più vicina a Marbella in cui dileguarsi.

Lo Stretto di Gibilterra dista solo 80 chilometri da quel resort spagnolo e potrebbe aver preso una nave per varcare i confini. A nove giorni dalla scomparsa si prova a stringere il cerchio intorno al fuggitivo, ma negli ambienti investigativi il timore è che possa essere troppo tardi.

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