Turista di 20 anni cade da una barca nel lago d'Iseo

La ragazza è dispersa. In acqua dopo che la 23enne alla guida ha accelerato all'improvviso

Turista di 20 anni cade da una barca nel lago d'Iseo
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C'erano otto persone su quella barca. Un gruppo di turisti tedeschi che come tanti connazionali trascorreva le vacanze di fine estate in un camping sul lago d'Iseo. È sera e il gruppo di amici sta festeggiando con lo sguardo rivolto verso le luci delle sponde bresciana e bergamasca. Si brinda e tutti bevono, tranne il figlio del proprietario a cui è affidata l'imbarcazione. Improvvisamente - poco prima delle 21 di venerdì - una delle ragazze a bordo della barca cade e finisce in acqua. Quando scompare nel buio del Sebino, gli amici decidono di tornare verso il campeggio e di lanciare l'allarme una volta arrivati sulla terraferma.

Le ricerche disperate per ritrovare la giovane partono immediatamente, anche se le operazioni per individuare con precisione l'area delle ricerche risultano complicate a causa della lingua. Si fa persino ricorso ad un interprete, prima di procedere, mentre inizialmente spunta l'ipotesi di un secondo gommone coinvolto nella tragedia. La macchina dei soccorsi è comunque massiccia, con due mezzi nautici partiti da Brescia e Bergamo e i sommozzatori arrivati da Milano. Nella prima fase viene utilizzato persino un elisoccorso per sorvolare le acque del lago d'Iseo alla ricerca della ragazza. Le operazioni però si intensificano solo con le prime luci dell'alba di ieri: per tutta la giornata di sabato il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco batte la zona del lago nei pressi di Pisogne, proprio dove la turista è caduta senza più riemergere. Ma di lei ancora nessuna traccia. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri la 20enne si trovava a prua - dove c'era pochissimo spazio per sostare - quando un'amica, anche lei di nazionalità tedesca, perde i comandi dell'imbarcazione e accelera improvvisamente. Sarebbe stata quella manovra azzardata a causare la caduta in acqua della giovane. Per questo motivo i carabinieri hanno denunciato la 23enne alla guida e il pm di turno sta valutando le ipotesi di reato. Al momento è lei l'unica indagata. Cade dunque l'iniziale ricostruzione: nelle prime ore sembrava infatti che la ragazza si fosse tuffata volontariamente in acqua. Invece tutto sarebbe nato da quell'accelerazione imprevista, che avrebbe sbalzato indietro la giovane turista.

Si tratta solo dell'ultimo di una lunga serie di annegamenti nelle pericolose acque lacustri.

Tuffi, malori, cadute, immersioni troppo rapide: episodi dalla dinamica simile accomunati spesso dall'inconsapevolezza delle particolarità del lago che si trasformano in pericoli per bagnanti. Secondo la Società italiana di medicina ambientale da maggio a metà agosto nelle acque italiane si contavano già 20 decessi per annegamento, 7 dei quali di bambini.

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