Finge di prendere tempo Zingaretti, nell’annunciare la sua candidatura alle politiche: “Io sono a disposizione, poi dipenderà da Enrico, dal gruppo dirigente del Pd”. In realtà Letta ha già deciso, come avevamo annunciato due giorni fa il segretario ha riunito tutti i sindaci e governatori del Pd chiedendo loro di scendere in campo. Ma per ufficializzarlo c’è bisogno di passare dalla direzione di partito convocata per domani mattina, perché lo statuto Pd vieta agli eletti di ricoprire due mandati contemporaneamente.
E se i sindaci sono più titubanti, perché la legge li obbliga a dimettersi definitivamente dall’incarico da primi cittadini prima di candidarsi alle elezionipolitiche, i governatori possono decidere dopo l’elezione se andare in parlamento o rimanere a guidare la regione.
Zingaretti lo dice apertamente: “Questo problema ce lo porremo dopo l’eventuale elezione al Parlamento se sarò candidato: sia perché lo prevede la legge in caso di incompatibilità, sia per non scaricare sul governo regionale e sui cittadini del Lazio fibrillazioni e crisi che non dipendono da noi, ma dal quadro politico nazionale”. È chiaro che solo in caso di vittoria, e quindi di un ministero, lascerebbe il governo del Lazio.
Zingaretti è chiaro anche sul terzo mandato: “La mia consiliatura è finita, perché nel Lazio dopo due mandati non ci si può ricandidare e penso che due mandati per un presidente di regione siano sufficienti”.
Non la pensano cosi i suoi colleghi dem Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Anche loro al secondo mandato, hanno già annunciato di voler fare il terzo. Anche se il pd in Campania e in Puglia già protesta, chiedendo di passare la mano.
E come per il Lazio serve una modifica alla legge regionale che attualmente impedisce il terzo mandato.
Anche per questo Emiliano e DeLuca saranno certamente candidati alle politiche. Ma solo per trainare la lista e raccattare voti: a differenza di Zingaretti i due colleghi del sud dopo l’elezione opteranno per rimanere in regione, facendo scalare il posto nella lista per il Parlamento.
"Io candidato? - dice oggi Emiliano- Chi mai andrebbe via da Puglia. Voi cosa mi consigliate? Io rimarrei in Puglia per le vacanze, per qualunque ragione, per lavorare. Chi mai se ne vorrebbe andare da questa terra", pronto a chiedere posti al pd per i candidati della sua lista civica.
La
mossa servirà ai due cacicchi dem per rafforzare ancora di più il loro potere personale all’interno del Pd e spianare la strada per il terzo mandato nel loro regno.Meglio re a Napoli che senatore a Roma.
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