«Dopo averli travolti ha frenato di botto e si è fermato, è sceso dal furgone ed è corso vicino a Valentino, steso a terra a una cinquantina di metri dalla sua bici accartocciata. Svegliati, svegliati. Dai che ce la fai, gli ha urlato più volte... Noi non riuscivamo a muoverci, la gente stava scendendo in strada, qualcuno stava già chiamando i soccorsi con il telefono, li vedevo avvicinarsi da lontano come al rallentatore. Anche Ambra, che era stata investita insieme a Valentino, era sull'asfalto, si lamentava appena... La mia amica e io, davanti alla scena a cui avevamo assistito, siamo rimasti come bloccati sulle nostre biciclette, increduli, incapaci di reagire. Dopo il tonfo dell'investimento, il volo di Valentino, infatti, era come stare in una bolla. Anche l'uomo del furgone... Quasi non sentivo quello che diceva, ma pareva convinto di poter sistemare le cose, ci credeva... E continuava a tirare Valentino per il braccio, a dirgli di alzarsi... Forse, se non fosse andato così forte alla guida del furgone... Ma Valentino non si muoveva più e vicino a lui c'era un'enorme macchia di sangue».
Calda, potente e atroce nel suo drammatico realismo. È la testimonianza rilasciata a verbale ai carabinieri di Rho da uno dei due 15enni, un ragazzo e una ragazza, che lunedì sera in via Kennedy, a Garbagnate Milanese - circa 30mila abitanti una ventina di chilometri a nord di Milano - sono stati testimoni oculari dell'investimento di loro due amici e coetanei. «Fossimo stati noi davanti a Vale e ad Ambra, a quest'ora...», ha detto ancora sotto choc il giovane ai carabinieri. Vittime dell'incidente avvenuto poco dopo le 22.30 sono un ragazzo del posto, Valentino Serafino Colia, 15 anni, studente, spazzato via insieme alla sua giovane vita mentre era in bici con l'amica e coetanea Ambra L., anche lei studentessa ma residente nella vicina Cesate. Insieme stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali in sella a una bicicletta. Per lui non c'è stato niente da fare: in arresto cardiaco, i soccorritori hanno tentato varie manovre affinché si riprendesse, ma una volta arrivato all'ospedale San Gerardo di Monza i medici hanno potuto solo constatarne la morte. Ambra, che proprio oggi compie 16 anni, è stata portata con l'elisoccorso all'ospedale Niguarda dov'è tuttora ricoverata in prognosi riservata. Nell'impatto la ragazza ha riportato un trauma cranico e fratture multiple e le sue condizioni sono ritenute molto critiche.
Alla guida del furgone che li ha falciati c'era Bodgan Pasca, romeno di 32 anni, residente a Milano dove lavora. Al momento dell'incidente l'uomo guidava infatti il furgone della ditta del suo titolare, un Ford Transit. Risultato positivo all'alcoltest (aveva un tasso alcolemico di 1.1 grammi per litro, cioè il doppio del limite consentito) l'uomo era privo di patente di guida. Arrestato in flagranza per omicidio stradale dai carabinieri della stazione locale, intervenuti sul posto insieme a quelli di Solaro e di Rho.
Durante la notte i militari hanno approfondito le loro informazioni su Pasca. Che non solo risulta non avere mai posseduto una patente di guida in Italia, ma con ogni probabilità non l'ha mai conseguita neanche nel suo paese di origine e comunque non ha mai fatto la conversione. Già altre tre volte - nel 2016, nel 2017 e nel 2020 - il romeno era stato fermato per dei controlli e non aveva il documento. Ma il suo disgraziato curriculum di guida non finisce qui: il 32enne, oltre che privo di patente, anche durante l'ultimo controllo del 2020 era risultato ubriaco. Inoltre ha precedenti anche per lesioni, maltrattamenti, minacce, ricettazione e stupefacenti. Attualmente era in affidamento in prova (provvedimento scattato dopo i reati di maltrattamenti e lesioni) e poteva uscire di casa dalle 6 alle 23: l'incidente è avvenuto una mezz'ora prima.
Ora Pasca si trova nel carcere milanese di San Vittore.
Il pm di Milano Mauro Clerici ha inoltrato la richiesta di convalida dell'arresto in carcere, sottolineando il pericolo di reiterazione del reato. Il romeno stamattina verrà interrogato dal gip, mentre il cadavere del povero Valentino Colia sarà sottoposto all'autopsia.
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