
Hanno condanne lunghe quanto le loro vite, o persino di più. Il gup del Tribunale per i Minorenni dell'Aquila ha condannato rispettivamente a 19 anni 4 mesi e 10 giorni e a 16 anni di reclusione i due ragazzi imputati per l'omicidio di Christopher Thomas Luciani, ucciso a 16 anni, con 25 coltellate, il 23 giugno 2024 nel parco «Baden Powell» di Pescara. Il pm della Procura per i minorenni dell'Aquila, aveva chiesto anche di più: 20 e 17 anni. Perché non è mancato proprio niente quel maledetto giorno, l'omicidio volontario e pure le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.
Rito abbreviato, porte chiuse e gli imputati, che compiranno diciassette anni tra qualche mese, sono stati riconosciuti colpevoli di concorso in omicidio aggravato.
Perché non gli è bastato ammazzare Christopher per un debito di settanta euro, una volta a terra, già quasi in fin di vita, lo hanno preso a calci e sputi e gli hanno spento una sigaretta addosso.
Non erano lì di persona a sentirsi dire cosa ne sarebbe stato delle loro vite, i due imputati hanno seguito l'udienza da remoto, dalle carceri di Roma e Bari dove sono reclusi da oltre otto mesi.
Chi invece ha commentato a caldo la sentenza è stata Olga Cipriano, la nonna di Christopher che viveva con e per lui, per il «suo Crox», come lo chiamava lei. «Una pena abbastanza giusta» ha detto la donna «l'ergastolo l'ho avuto io quel 23 giugno, l'ergastolo del dolore. Loro vedranno la luce del sole, il mio Crox non più. Mi spiace anche per loro perché sono ragazzi ma devono capire che chi sbaglia paga». Mentre per il legale della donna, Giacomo Marganella, si è trattato di una «pena esemplare»: «Da parte nostra c'è soddisfazione per la sentenza consci anche del dolore che nonna si porta dietro.
Nessuna pena avrebbe potuto collimare il danno della signora Cipriano, ma sotto il profilo processuale la sentenza ha saputo valorizzare tutte quelle che sono state le risultanze istruttorie per la metodica indagine svolta dagli ottimi inquirenti» ha commentato. Bocce cucite, invece, tra gli avvocati dei due ragazzini, figli di un avvocato e un carabiniere. Quella domenica 23 giugno 2024 l'incontro fra gli assassini e la vittima non fu casuale. La colpa di Crox per il branco era quella di aver preso settanta euro, qualche giorno prima, senza consegnare il «fumo» promesso. Cifra che Thomas aveva poi speso per pagarsi il fine settimana «in giro».
Tutto iniziò da lì, poi la ricerca di Crox da parte del branco, l'agguato al parco e le quindici coltellate e la corsa al mare per disfarsi dell'arma del delitto. Tutto inutile alla fine. Ma mai quanto la morte di Christopher.
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