Dal campo di gioco a quello di battaglia, per molti atleti il passo è stato breve. Dopo l'invasione russa sono stati tantissimi gli sportivi che hanno deciso di difendere concretamente il loro Paese invece di sfruttare la propria posizione privilegiata per fuggire all'estero e mettersi al sicuro. Tra questi, anche Denys Boreyko, ex campione mondiale e campione europeo juniores di scherma. Boreyko è morto in battaglia a 34 anni lo scorso 3 luglio. Lo ha comunicato il consigliere del ministero ucraino dell'Interno Anton Gerashchenko, citando la federazione di scherma. «Denys è stato un campione mondiale giovanile ed europeo oltre che un maestro internazionale. Ha fondato il club di scherma Liberte a Dnipro. Memoria eterna all'eroe caduto», ha scritto su Twitter.
Nei giorni immediatamente successivi all'invasione russa dell'Ucraina, Boreyko aveva iniziato a collaborare con le forze armate nella difesa della città di Dnipro, poi, nel marzo del 2022 si era arruolato come volontario nelle file dell'esercito scegliendo di combattere in prima linea.
Nei mesi scorsi, il ministro dello sport ucraino Vadym Huttsait aveva fornito alcuni dati choc relativi alla partecipazione di atleti ed ex atleti al conflitto: Fino allo scorso marzo erano già più di 260 gli atleti ucraini rimasti uccisi in guerra, con ben 363 impianti sportivi distrutti dai raid russi. Anche per questo le autorità ucraine si sono appellate al Cio perché nessun atleta russo sia ammesso alle competizioni sportive internazionali: «Sostengono tutti questa guerra e partecipano agli eventi a sostegno di questa guerra», denunciano dal ministero.
Il Comitato Olimpico internazionale starebbe valutando un graduale ritorno degli atleti russi e bielorussi, purché sotto bandiera neutrale, proprio come accaduto per il torneo di tennis di Wimbledon. In attesa di una decisione, l'Ucraina ha di fatto vietato ai suoi atleti di prendere parte alle qualificazioni per i Giochi di Parigi del 2024 se dovranno competere contro i russi.
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