Ucciso da un minorenne per una scarpa sporcata

La lite per un pestone, poi gli spari: così è morto Santino, 19 anni. Fermato un diciassettenne

Ucciso da un minorenne per una scarpa sporcata
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Ucciso a 19 anni per un pestone su una scarpa. Fermato un 17enne di Barra, ripreso dalle telecamere mentre impugna una pistola. Santo Romano, giovane portiere in una squadra di calcio, viene colpito al torace da un proiettile esploso dal minorenne appena uscito da una minicar. Il baby killer spara nel mucchio e ferisce anche un amico della vittima prima di darsi alla fuga. Un drammatico bilancio dell'ennesima rissa a colpi di pistola avvenuta venerdì notte in un paese alle porte di Napoli, San Sebastiano al Vesuvio.

Basta una lite tra due gruppi di ragazzi, una cosa da nulla, a provocare il dramma. «Santino», così lo chiamavano gli amici nonostante fosse alto un metro e 80, non avrebbe nemmeno partecipato alla zuffa. Mezzanotte è passata da 40 minuti in piazza Raffaele Capasso quando un ragazzino pesta accidentalmente il piede a un altro. Scoppia una discussione molto accesa fra le due comitive, volano insulti, spintoni e schiaffi. La storia sembra finita. Non è così. Qualcuno entra in un'utilitaria e torna in strada con la pistola fra le mani. Spara a casaccio contro il gruppo rivale almeno due colpi. Il primo centra in pieno petto Santino, l'altro ferisce il gomito di un coetaneo, Salvatore Spagnoli, suo amico. C'è il fuggi fuggi generale. A terra resta Santo, soccorso da Salvatore e altri amici. I due ragazzi vengono trasportati in ambulanza all'Ospedale del Mare ma quando il 19enne arriva al pronto soccorso è già morto. Sul posto si precipitano i carabinieri della stazione locale e il nucleo operativo di Torre del Greco con il pm. Vengono messi a verbale i testimoni ed eseguiti i rilievi per tutta la notte. Si cercano conferme sui primi sospetti. Dalle riprese delle telecamere si vedrebbe un ragazzo armato avvicinarsi al gruppo. E fare fuoco.

Nel pomeriggio di sabato è stata allertata anche la Procura dei Minori che affiancherà quella di Napoli. L'ennesima tragedia lascia una città e un intero territorio sgomenti. Santino, un ragazzone buono, molto amato dai compagni di scuola e di calcio, era di Acerra ma abitava con la sua famiglia a Volla. Giovanissimo, a 8 anni, comincia a giocare a calcio. «Ho la morte nel cuore Santo mio - scrive su Facebook Luigi P. - Ricordo che, 11 anni fa, quando mio figlio a sei anni è entrato per la prima volta in un campo da gioco tu, di soli due anni più grande, lo abbracciasti dicendogli, stai tranquillo, stai con me. Ecco chi era Santo, buono, bello, educato, altruista, passionale. Basta con questa mattanza di giovani». Difendeva la porta dell'Asd Micri di Pomigliano d'Arco, una squadra appena promossa al campionato Eccellenza Campania. Straziati amici e dirigenti del Micri che hanno rinviato la partita di oggi allo stadio di Casal di Principe contro l'Albanova. «Siamo stati catapultati in un incubo», si legge sulla pagina Facebook del Micri.

Una strage di giovanissimi. Fine settembre, Antonella Lopez viene uccisa per errore a colpi di pistola davanti una discoteca di Molfetta, Emanuele Tufano, 10 giorni fa, «giustiziato» a 15 anni da una gang rivale per il controllo dello spaccio ai quartieri spagnoli. L'altra sera tocca a Santino che con la lite non c'entra nulla. Il 17enne di Napoli, al termine di un lungo interrogatorio, è stato fermato: è ritenuto gravemente indiziato dell'omicidio e del tentato omicidio. Sarà portato nel centro di accoglienza dei Colli Aminei.

A margine del fermo la Procura per i minori svolgerà accertamenti in merito ad alcuni post pubblicati sui social subito dopo il delitto. Nei post sono state riconosciute condotte di esaltazione all'uso delle armi, commesse da altri giovani in corso di identificazione. Saranno valutate anche le responsabilità dei genitori.

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