L'Ue ora incastra Conte: "Nessuna vera proposta è arrivata dall'Italia"

Accordo ancora lontano tra i 27 sui dettagli del Recovery Fund alla vigilia del Vertice dei leader Ue. E sulla mutualizzazione del debito non c'è consenso

L'Ue ora incastra Conte:  "Nessuna vera proposta è arrivata dall'Italia"

È da giorni che il premier Giuseppe Conte rilascia interviste - soprattutto in Germania - invocando i coronabond e il Recovery fund. Al Senato, il premier ha dichiarato che il "recovery fund è una parte essenziale" della trattiva in Ue. L'Italia, ha sottolineato, "intende realizzarlo il prima possibile e questo sarà il tema della riunione di giovedì. L'Italia sostiene una risposta coordinata, ambiziosa in relazione allo shock da Covid-19". Intervistato dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, il Presidente del Consiglio ha sottolineato il fatto che c’è bisogno "di tutta la potenza di fuoco dell’Ue", e dunque della condivisione dei debiti, ossia i coronabond. "Non è questione di mettere in comune debiti passati o futuri", spiega Conte, "ma di realizzare insieme un impegno straordinario".

La Commissione Ue: "Nessuna proposta scritta dall'Italia"

Bellissime parole: peccato però che a Bruxelles non ne sappiamo nulla, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali della stessa Commissione europea. Come riportato dall'agenzia LaPresse, la Commissione Ue non ha ricevuto alcuna proposta formale italiana sull'emissione di titoli comuni che potrebbero essere discussi domani al Consiglio Ue. Parola di Marta Wieczorek, portavoce della Commissione europea, durante il briefing per la stampa a Bruxelles. "Abbiamo visto gli articoli di stampa - ha spiegato la portavoce -, comunque, dopo aver controllato molto rapidamente con i miei colleghi, non penso che abbiamo ricevuto nulla di concreto, per iscritto".

Peraltro, come riportano fonti europee citate dall'agenzia Agi, alla vigilia del vertice europeo di domani, sul Recovery Fund l'accordo è ancora in altissimo mare. Secondo le stesse fonti "la mutualizzazione del debito rimane controversa e non c'è consenso al momento". Si continua a discutere: "Abbiamo visto molte cifre e ordini di grandezza non comparabili, la discussione non è ancora sulle cifre, ma a cosa i soldi serviranno e a quali settori saranno destinati e a chi. Solo dopo questa discussione si deciderà il montante. Bisogna capire a cosa serve prima di dire quanto costa".

No eurobond, sì Mes

Per quanto concerne la condivisione del debito, il governo federale non ne vuole nemmeno sentir parlare. La stessa Angela Merkel ha ribadito la propria contrarietà all’introduzione degli eurobond, ancora una volta. In particolare, durante una riunione della dirigenza dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) tenutasi ieri a Berlino, Merkel ha dichiarato che le obbligazioni comuni “vanno nella direzione sbagliata".

Rimane in piedi il Mes, dopo che per settimane il premier Giuseppe Conte si era affannato a smentire l'accesso alla linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità, accusando le opposizioni di diffondere fake news. Nell'informativa di ieri a Camera e Senato, Conte ha spiegato che "rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia".

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