Ue, stop ai controdazi. Donald: "Non tratteremo con i singoli Stati"

Bruxelles sospende le tariffe: "Chance per i negoziati". Il tycoon: "Mossa intelligente dell'Unione"

Ue, stop ai controdazi. Donald: "Non tratteremo con i singoli Stati"
00:00 00:00

Vince la tesi-Meloni, ovvero «niente panico e ragioniamo». Il giorno dopo della retromarcia di Donald Trump sui dazi all'Ue, congelati per tre mesi, spiccano due fatti: la posizione dialogante della Commissione Europea che punta alla ricomposizione tramite lo schema «zero a zero» e punta con forza sugli Emirati Arabi, accanto gli intrecci geopolitici con borse, petrolio e Cina, in attesa della visita del premier italiano alla Casa Bianca.

«Vogliamo dare una possibilità ai negoziati» scrive su X Ursula von der Leyen. Bruxelles quindi ferma le macchine della rappresaglia e annulla le sue prime contromisure contro i dazi statunitensi. Secondo il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, gli Usa stanno analizzando le offerte di molti paesi e sarebbero vicini a raggiungere accordi con alcuni di loro anche se Trump ribadisce che negozierà con l'Ue in blocco e non con i singoli Stati.

Il prossimo 15 aprile l'Ue avrebbe fatto scattare controdazi su circa 23 miliardi di dollari di importazioni statunitensi su un paniere di prodotti, che comprende diamanti, filo interdentale, accappatoi, pollame, latticini, frutta, cereali, oli vegetali, birra, vini, legno, tappeti, vestiti, gomme da masticare, tosaerba, aspirapolvere e carta igienica. Ma non se ne farà nulla, anzi si tende la mano al dialogo: in sostanza la traccia che Giorgia Meloni aveva espresso ancora tre giorni fa ricevendo le categorie produttive, quando aveva detto che tra le sfide che l'Italia intende esplorare c'è quella di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula zero per zero.

«Meloni - dice al Giornale l'eurodeputato Carlo Fidanza, capodelegazione di Ecr/Fdi al Parlamento Ue - sarà la prima leader europea a recarsi a Washington dopo il rinvio dei dazi. Ci auguriamo che questo incontro possa portare a un negoziato di merito, che punti a zero dazi sui prodotti industriali e a un riavvicinamento strategico tra Usa e Europa per fronteggiare insieme l'espansionismo cinese».

Sul punto va ricordato che la partita sui dazi ne contiene al suo interno almeno altre due, ovvero energia e Cina. Il prezzo del petrolio, mai così in basso da 4 mesi, è ancora in forte calo a meno di 60 dollari. Di contro la Cina, seconda economia mondiale e secondo maggiore fornitore di importazioni dagli Stati Uniti, si vede aumentare i dazi dal 104% annunciati tre giorni fa al 125%.

Pechino replica che non ci sono vincitori nella guerra commerciale, ma nel frattempo deve capire come fronteggiare l'onda americana che produrrà conseguenze su un sistema di iper produzione che ha bisogno dell'occidente per vendere i propri manufatti.

Nel mezzo ancora le mosse dell'Ue, che apre a una interessante fase di libero scambio con gli Emirati Arabi Uniti, accordo che secondo Von der Leyen, che ha avuto una conversazione telefonica con il presidente Mohamed bin Zayed, «rafforzerà le nostre relazioni bilaterali e contribuirà alla prosperità della regione nel suo complesso».

Sotto osservazione la liberalizzazione degli scambi di beni, servizi e investimenti, implementando la cooperazione in settori strategici come le energie rinnovabili, l'idrogeno verde e le materie prime essenziali. Tutti settori che sono anche nei radar di Pechino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica