Ultima regalìa del Campidoglio: i corsi anti stress per i dipendenti

Tiziana Paolocci

RomaA Roma funziona tutto all'inverso. Non è stressato chi non trova lavoro, ma chi un impiego ce l'ha. A maggior ragione se si tratta di posto fisso e sicuro. L'esempio di questo paradosso sono gli impiegati del Comune di Roma, così tanto disagiati da aver bisogno di terapie di gruppo. A garantirgliele ci pensa lo stesso Campidoglio che, alla stregua delle multinazionali americane, organizza corsi di rilassamento in orari di lavoro.

Ad anticipare la notizia nei giorni scorsi è stato il Messaggero svelando che nel settembre 2015 l'ex sindaco Ignazio Marino, seguendo le prescrizioni Inail, ha avviato un'indagine conoscitiva per conoscere il grado di soddisfazione sul posto di lavoro dei 23mila impiegati. Alla corte formata da 6.036 vigili, 11.156 dipendenti dislocati nei municipi, 4.015 insegnanti delle scuole comunali, sono stati distribuiti moduli per testarne il grado di appagamento e di stress correlato alla mansione svolta. È emerso che i più stressati sono gli impiegati che operano a contatto con il pubblico e quelli del X municipio, ovvero Ostia. Un problema che poco dopo il Servizio di prevenzione e protezione del Comune ha pensato di alleviare organizzando un «Ciclo di sedute di biogenetica», ovvero esercizi basati sulla respirazione e mirati a ristabilire il giusto equilibrio tra corpo e mente. Così, di volta in volta, la sala riunioni del municipio o gli spazi che accolgono i servizi sociali si trasformano in palestra per corsisti, che lasciano vuoti servizi e sportelli in barba agli utenti. Già, perché ancora una volta questo avviene in orario di lavoro.

Ma l'attenzione del Campidoglio non finisce qui. Le sedie sono scomode? Le scrivanie poco confortevoli? Spunta per magia il «Corso per l'esatta postura», perché non sia mai che gli impiegati dell'amministrazione capitolina sopportino il mal di schiena. E c'è da chiedersi se le lezioni sarebbero ugualmente affollate se si tenessero in orario extra-lavorativo.

Sarebbe interessante, infine, sapere quanto costano gli «sportelli di ascolto» voluti da Marino e aperti nei municipi e nei dipartimenti per sostenere gli «scontenti», offrendo loro consulenze con i medici competenti e addirittura «laboratori di ri-motivazione».

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