Umberto Bossi ha chiesto i servizi sociali. Come rivela il Fatto Quotidiano sarà presentata oggi l'istanza per una misura alternativa al carcere, a meno di un mese dalla condanna definitiva a un anno e 15 giorni per vilipendio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il senatùr, in un comizio del 2011, aveva apostrofato l'allora Capo dello Stato col termine "terùn" ed era stato denunciato da un gruppo cittadini. Nel 2015 dal tribunale di Bergamo era arrivata la condanna in primo grado a 18 mesi di carcere che era stata ridotta a Brescia nel 2017. Lo scorso fine settembre, poi, la Corte di Cassazione ha dichiarato rigettato il ricorso presentato dagli avvocati di Bossi e ha reso esecutiva la condanna.
Il senatùr si è finora evitato il carcere grazie al decreto di sospensione della pena firmato dal sostituto procuratore generale di Brescia. Il 77enne Bossi, colpito da ictus nel 2004, chiederà l’affidamento in prova ai servizi sociali così da garantigli di "poter proseguire l’attività politica a Palazzo Madama", scrive il Fatto.
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