Va a gettare la spazzatura, pluriomicida evade dalla prigione

Il detenuto albanese, ammesso al lavoro esterno, faceva le pulizie in una caserma. È caccia all'uomo

Va a gettare la spazzatura, pluriomicida evade dalla prigione
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Pluriomicida, con altre gravi accuse sulle spalle legate a reati di droga, è evaso dal carcere di Barcaglione di Ancona andando a gettare la spazzatura. Era senza scorta, così come previsto dal regime detentivo dell'articolo 21 che consente di uscire per andare a lavorare, e semplicemente non è tornato in cella dopo avere buttato i rifiuti raccolti durante le pulizie che gli era state assegnate.

Una fuga da film quella di Xhevdet Plaku, albanese, 44 anni, precedenti per due delitti e detenuto da un anno e mezzo per scontare una pena per spaccio. Adesso è caccia all'uomo in tutta la città. Il suo piano per tornare un uomo libero è scattato giovedì mattina poco dopo le 8, grazie alla possibilità di svolgere un'attività lavorativa all'esterno del carcere, una sorta di semilibertà che prevede il ritorno in cella entro una certa ora. Plaku si occupava delle pulizie della caserma degli agenti e degli uffici di direzione. Ieri, però, dopo aver gettato la spazzatura, ha fatto perdere le proprie tracce.

L'allarme è scattato solo alle 11,30, durante il controllo di routine dei detenuti. Tre ore di vantaggio, dunque. Le forze dell'ordine hanno cominciato a perlustrare il terreno intorno al carcere, un lavoro non semplice poiché si tratta di una zona di campi, boschetti e casolari abbandonati. Oltre agli agenti della penitenziaria, alle ricerche stanno partecipando polizia e carabinieri. Ma il detenuto albanese sembra svanito nel nulla. La sua pena era in scadenza (sarebbe dovuto uscire nel 2027, ndr) per questo tre mesi fa il direttore dell'istituto gli aveva concesso il beneficio dell'ammissione al lavoro all'esterno senza scorta. Dalle 8,30 alle 11,15 poteva uscire per lavorare.

Plaku non è un detenuto qualunque. I magistrati lo considerano il capo di una banda di connazionali che trafficava cocaina con i Paesi Bassi e il Belgio. Nel suo ricco curriculum criminale ci sono anche due omicidi: nel giugno del 2000 ha assassinato un connazionale con due colpi di pistola al volto a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona. Venne però rimesso in libertà nel 2014 per «mancanza di atti» nel suo fascicolo processuale. Dopo aver fatto perdere le sue tracce, è ricomparso in Olanda, dove è stato arrestato e successivamente estradato in Italia. Ma Plaku è atteso anche in Albania, dove è stato condannato a 22 anni di carcere per aver ucciso a Durazzo, nel giugno del 2003, un altro connazionale.

Nel frattempo in Italia ha commesso vari reati di droga, per i quali stava scontando la condanna. Ma ha preferito non aspettare il fine pena nel 2027, mettendo in atto il suo semplice piano. Nulla di spettacolare, ma efficace.

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