Ci sono i comunicati, le parole in Parlamento, i grandi proclama. E poi le differenze, spesso decisive, tra termini simili eppure non propriamente identici. In questi giorni si fa un gran parlare di AstraZeneca e del suo vaccino (ritardatario) che forse non arriverà negli ospedali d'Europa prima della fine di questo mese, mandando in tilt i piani vaccinali europei. Il siero di AstraZeneca è quello su cui l'Italia ha puntato rispetto agli altri. Ma è anche quello che, lo scorso giugno, venne annunciato in pompa magna dal ministro Speranza come primo passo verso la normalità post Covid. Ma quanto c'era di vero in quell'annuncio?
Facciamo un passo indietro. Lo scorso 13 giugno il sito del ministero della Salute pubblica questo comunicato stampa. Titolo: "Vaccino: Speranza, 'Firmato contratto insieme a Francia, Germania e Olanda'. Importante passo avanti per Italia ed Europa". Svolgimento: "Insieme ai Ministri della Salute di Germania, Francia e Olanda, dopo aver lanciato nei giorni scorsi l’alleanza per il vaccino, ho sottoscritto un contratto con Astrazeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea". Il ministro lo scrive pure su Facebook, felice della svolta. "Con la firma di oggi arriva un primo promettente passo avanti per l’Italia e per l’Europa".
A rileggere il Comunicato n. 191, insomma, l'idea che si fanno i lettori è che il "contratto" con AstraZeneca sia bello che firmato. Ma è davvero così? La Verità riporta di aver fatto un accesso agli atti e di aver ricevuto una risposta chiara: "Si segnala che lo scrivente ministero non ha sottoscritto alcun contratto con la società Astrazeneca", si leggerebbe. E ancora: "Stante l'importanza di procedere con un negoziato multiplo (in assenza di sufficienti certezze su efficacia e sicurezza di alcuno dei candidati vaccini) l'Italia, e gli altri Paesi partner, hanno ritenuto opportuno di far confluire il negoziato a suo tempo avviato con Astrazeneca con gli altri appena avviati dalla Commissione europea cui è, pertanto, attualmente affidata la totale gestione delle interlocuzioni".
Il "contratto" sbandierato a giugno, insomma, nella risposta di accesso agli atti diventa "negoziato". Anche il 2 settembre, parlando del vaccino di AstraZeneca in Parlamento, Speranza aveva usato un termine meno vincolante, ovvero "intesa". Cosa è successo allora tra giugno e oggi?
Dopo aver stipulato l'Alleanza per il vaccino e avviato le trattative con AstraZeneca, i 4 Paesi proponenti (Italia, Francia, Germania e Olanda) decidono di lasciare in mano alla Commissione europea tutta la pratica dei vaccini. Gli Stati non si sarebbero più mossi in solitaria, ma sarebbe stata Bruxelles a firmare i "contratti" con le aziende per poi redistribuire le dosi in base alla popolazione di ogni singolo Paese.
Lo ha confermato in questi giorni la Bild, pubblicando la missiva con cui i 4 Stati dell'Alleanza delegavano alla Commissione l'affare vaccini. Il quotidiano tedesco ha usato la missiva per attaccare il governo tedesco accusandolo di aver ceduto la pratica a Bruxelles generando inutili ritardi. Ma nella lettera, come riporta La Verità, c'è anche un altro dettaglio. Nell'ultima pagina si legge che "i partner dell'Alleanza per un vaccino inclusivo non hanno ancora avviato i negoziati con Astrazeneca per un accordo sul pagamento" e che "saremmo lieti se la Commissione potesse portare avanti questi negoziati". Ulteriore conferma, sembra, del fatto che quando a giugno Speranza parlò di "contratto" firmato con AstraZeneca stava quantomeno esagerando.
Anche La Verità riporta infatti che dopo la pubblicazione della notizia ad agosto, "lo stesso ministero aveva specificato che l'Italia, insieme agli altri Paesi, aveva semplicemente 'avviato contatti' con la casa farmaceutica, 'senza addivenire alla stipula di un contratto vincolante'". La domanda dunque sorge spontanea: perché allora Speranza si vantava di aver "sottoscritto un contratto con Astrazeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino"?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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