Lombardia di nuovo nella bufera sul fronte dei vaccini antinfluenzali. Prima l'apertura di un'inchiesta da parte della procura di Milano sull'acquisto dei vaccini che sarebbe avvenuto a prezzi superiori a quelli di mercato. Molto più alti di quelli pagati da tutte le altre regioni: una media di 14/15 euro contro i 5/6 di altre amministrazioni.
E ora finisce nell'occhio del ciclone anche la modalità con la quale sono stati stipulati accordi con le aziende che devono fornire le dosi. Non solo alcune di queste aziende garantirebbero la fornitura delle fiale a costi molto più alti della media ma due fra quelle prescelte dalla regione non avrebbero tutti i documenti «a posto». Per una, cinese, manca addirittura la certificazione necessaria fornita dall'Agenzia italiana del farmaco, Aifa. Si tratta dell'azienda cinese LifeOn che si è aggiudicata la gara indetta per la fornitura di 100mila unità per vaccini antinfluenzali ma non ha il certificato dell' Aifa. Con delibera del 6 ottobre, Aria, la centrale regionale per gli acquisti, ha determinato l'assegnazione subordinando tuttavia l'efficacia dell'aggiudicazione «all'esito positivo delle verifiche dei requisiti di ordine generale», tra i quali, appunto, la certificazione dell'Agenzia, che però in effetti manca.
Anche la Falkem Swiss, che dovrebbe fornire 400mila dosi di vaccino, è stata ammessa con riserva, poiché non è riuscita ad effettuare la registrazione ad Anac. E proprio la FalkemSwiss, se venissero superati gli scogli della documentazione, fornirebbe le dosi a 26 euro ciascuna mentre Veneto ed Emilia-Romagna le dovrebbero commercializzare a meno di 10 euro. Dunque sono state soltanto quattro le procedure concluse con successo per un totale di un milione e 868 mila vaccini per adulti e 430 mila per bambini.
L'assessore al Welfare, Giulio Gallera respinge tutte le accuse. «Noi siamo una casa di vetro, vengano pure, guardino le carte, va benissimo tutto -dice Gallera- le nostre gare sono pubbliche e quello che serve è lì, sono trasparenti ed evidenti; ben venga verificarlo e riaffermarlo da parte di tutti».
E il direttore dell'assessorato al Welfare, Marco Trivelli assicura ci saranno 2,8 milioni di dosi a disposizione dei cittadini lombardi per un fabbisogno calcolato
in 2,7 milioni, quindi sufficienti per tutti. E Aria, la centrale acquisti della Lombardia, assicura che «non verrà acquisito e distribuito alcun vaccino che non abbia ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge». FA
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