Anna Paola Concia ha 61 anni, è una ex tennista, una ex dirigente sportiva e soprattutto una ex deputata del Partito Democratico. Ha condotto tante battaglie politiche ma la politica l'ha delusa: «Sembra che l'arresto di Cecilia Sala non abbia provocato indignazione unanime nel mondo politico - ammette al Giornale -. Ho notato una certa tiepidezza di alcuni esponenti di sinistra nel condannare il sequestro di Cecilia Sala, chiamandolo fermo. L'antioccidentalismo si manifesta anche così. Quello iraniano è un regime feroce che odia i suoi figli e li uccide. Non ho nessuna paura a dirlo. Spero con tutto il cuore che il Governo faccia di tutto per riportarla a casa. Ma chiamiamo le cose con il loro nome». E una parola che spesso viene censurata a sinistra è proprio Islam.
«Ci sono alcuni esponenti di sinistra che coccolano l'Islam - prosegue l'ex parlamentare che, al contrario dei suoi ex compagni di partito, non ha paura di dire come stanno le cose -. Sono sempre cauta nel dire che esiste un Islam moderato, sicuramente non sta in Iran, non è Hamas non è Hezbollah, e purtroppo neanche ora in Siria». Ma una politica divisa di fronte all'inciviltà diventa un problema per tutto il Paese: «È un problema perché ha a che fare con l'antioccidentalismo di alcuni e con l'idea di mondo che si vuole costruire. Io sono certa di una cosa per esempio che tra l'Iran e Israele sceglierei Israele tutta la vita. Non ho lottato una vita per la libertà femminile per ritrovarmi nel mio Paese un Imam che in una università italiana relega le donne in un recinto. Voglio un mondo dove si va avanti sulle libertà, non si torna indietro. E gli altri?». La Concia s'interroga da donna di sinistra, ma utilizzando un vocabolario quasi di destra: «Non dico cose di destra - replica -. Dico cose che possono essere di buonsenso. Se a volte le cose che dico possono sembrare di destra non ci posso fare niente. Sciascia diceva: A me non interessa chi strumentalizza le mie opinioni, l'importante è che le mie opinioni siano giuste».
Perché, secondo la Concia, il buonsenso è postideologico, ma soprattutto, è contro le divisioni da stadio: «Io sono assolutamente a-ideologica. E sono contraria alla polarizzazione. Penso sia una iattura. Per esempio sull'immigrazione prevale il racconto secondo il quale la sinistra è per accogliere tutti i migranti e la destra è per respingerli tutti.
Invece dei politici lungimiranti dovrebbero rinunciare ai proclami e chiedersi cosa bisogna fare per integrare i migranti. Vivo in Germania. In Germania si spendono molti soldi per l'integrazione nonostante i problemi».
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