"Venga qui senza scorta". Attacco choc di Conte a Renzi

Il leader M5s esaspera la campagna elettorale: toni violenti contro Renzi. Che replica: "Linguaggio mafioso, sei un mezzo uomo"

"Venga qui senza scorta". Attacco choc di Conte a Renzi

Giuseppe Conte alza il tiro durante un comizio elettorale ad Agrigento e se la prende con Matteo Renzi, sempre in relazione al reddito di cittadinanza. Giuseppe Conte ha basato su questo la sua campagna elettorale in assenza di altri argomenti con i quali rilanciare la sua candidatura. Dall'altra, il leader di Italia viva è parte di quelli che vorrebbero abolirlo. "Renzi parla di vergogna per il reddito di cittadinanza ma se parla di vergogna lui che da senatore prende 500 euro al giorno... Non scherziamo. Non si vergogna lui che si è fatto pagare dagli arabi e ha fatto una marchetta sul rinascimento saudita...", attacca Giuseppe Conte. I toni utilizzati dal leader del Movimento 5 stelle sono violenti, in una escalation di violenza che si ripercuote sugli avversari politici. Sono toni irresponsabili, quelli adottati da Giuseppe Conte, che aizzano le folle e rischiano di causare incidenti, dei quali qualcuno, se dovesse accadere, dovrà prendersi la responsabilità.

Quindi, l'ex premier ha alzato ulteriormente i toni del suo discorso e ha attaccato direttamente il leader di Italia viva: "Renzi venga senza scorta a parlare con i cittadini a parlare ed esporre le sue idee". Una frase che a molti è sembrata ambigua e vagamente minatoria nei confronti di Matteo Renzi. La campagna elettorale sta giungendo al termine e i politici di sinistra stanno alzando il tono in assenza di argomenti validi per il loro elettorato e questo è il risultato di una campagna esasperata che ha portato a un aumento di odio e di tensione. Quindi, durante il suo comizio, Giuseppe Conte ha aggiunto,rivolto a Matteo Renzi: "Dica che in Italia non serve un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda. Siamo arrivati tardi con questo sistema, lo dobbiamo perfezionare, ma è impensabile che lo si debba abolire. L'Istat ha certificato che abbiamo salvato un milione di cittadini dalla povertà. Abbiamo ridato dignità a chi non aveva di che mangiare. Non si scherza con la povertà, è indecoroso farlo".

Parole forti da parte di Giuseppe Conte, che sono immediatamente arrivate a Matteo Renzi, che non ha perso tempo a replicare al leader del Movimento 5 stelle durante un incontro elettorale a Genova: "Conte ha fatto cadere il governo perché altrimenti il M5s sarebbe scomparso nel 2023. Oggi dice a Palermo 'Renzi venga qui senza scorta a dire che vuole togliere il reddito di cittadinanza'. È un linguaggio clientelare, sta facendo voto di scambio. Si deve vergognare perché inneggia alla violenza, è un mafioso della politica". Un clima elettorale insostenibile, dove Letta e Conte giocano a chi alza maggiormente i toni, ricordando che solo pochi fa il leader del Movimento 5 stelle ha paventato la "guerra civile" in caso di sospensione del reddito di cittadinanza.

Pronta la controreplica del leader del Movimento 5 stelle: "Renzi la smetta con le furbizie e non stravolga le cose. Non scambi per un invito alla violenza l'appello che gli rinnovo: si confronti senza filtri con il mondo reale e ascolti la voce di chi non ha niente. L'unica vera minaccia è quella che Renzi rivolge ogni giorno verso chi è in gravi difficoltà economiche e non arriva neppure a metà mese". Per quanto ne dica Giuseppe Conte, però, le sue parole pare abbiano fomentato le frange più violente.

Fonti di Italia viva riferiscono che "Matteo Renzi ha telefonato al ministro degli interni Luciana Lamorgese per esprimerle il vivo disappunto per le dichiarazioni minatorie rilasciate oggi da Conte ad Agrigento in vista della visita a Palermo di domani. Da qualche ora i social di Renzi sono letteralmente subisssti di minacce di morte e violenza fisica. Renzi ha dunque chiesto particolare attenzione all'ordine pubblico per l'evento pubblico di domani a Palermo".

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