Ventimiglia, la fatiscente «prima linea» dell'accoglienza. Il giorno dopo l'uscita delle foto del commissariato di pubblica sicurezza di Ventimiglia, pubblicate in esclusiva da Il Giornale, si attendono risposte. E anche alla svelta.Ieri avevamo documentato le condizioni in cui sono costretti a lavorare i poliziotti all'interno del commissariato, con i profughi accampati che dormono all'interno, i bagni rotti, i servizi igienici non funzionanti, i pavimenti lerci, la polvere, i locali in abbandono e i muri scrostati. Oltre a quelli che dormono nel cortile o nella sala d'attesa perché i locali non sono climatizzati.
Lì, infatti, arrivano gli immigrati per fare i dovuti controlli: le fotosegnalazioni, le impronte digitali e gli accertamenti sanitari. A denunciare la questione era stato il vicesegretario nazionale Mauro Armelao del sindacato Ugl Polizia di Stato (Unione generale lavoratori di Polizia) che aveva invitato il premier Renzi e il ministro Alfano a fare un giro in commissariato per vedere in che condizioni lavorano i poliziotti e a usare i loro bagni.
«Ora - dice lo stesso Armelao - attendiamo una risposta. Nessuno è mai intervenuto, nonostante le segnalazioni fatte. Io sono stato lì e ho visto la rassegnazione. Sappiamo che il dirigente ha scritto lettere in questura e crediamo siano state girate al ministero ma nulla è stato fatto». L'edificio, ossia la caserma Bligny, sarebbe di proprietà demaniale, come emerge dalla interrogazione a risposta scritta al ministro dell'Interno depositata mercoledì dalla senatrice leghista Erika Stefani. Una struttura in cui lavorano 55 poliziotti, oltre agli aggregati provenienti da tutta Italia per gestire l'emergenza migranti. «Ieri abbiamo ricevuto alcune immagini fa sapere Armelao in cui si vedeva che stavano pulendo i bagni. La ditta che normalmente fa le pulizie si è recata lì e ha iniziato a scrostare i lavandini. Quei servizi sono usati dai nostri uomini, alcuni dei quali si fanno anche la doccia. Ma serve a poco pulire, lì va preso e ristrutturato il tutto, disinfettato, pulito con l'acido. Chiediamo una immediata ristrutturazione. Ora il sindacato solleciterà con alcune lettere il questore e il prefetto affinché sia trovata una soluzione per tutto lo stabile».
E intanto anche dal fronte del sindacato del Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forza di polizia) si sollevano le proteste.
«Che la politica italiana dicono venga a vedere in che condizioni ci fanno lavorare. Noi sul fronte immigrazione avevamo denunciato la situazione dopo la morte del nostro collega Diego Turra il poliziotto di 52 anni morto d'infarto il 6 agosto mentre era impegnato a Ventimiglia in un servizio di ordine pubblico, ndr -. L'emergenza immigrazione aveva detto il segretario generale Franco Maccari - ci costringe a sfiancanti ritmi, con servizi inadeguati e inefficienti». E a intervenire ora è anche la vicepresidente della Liguria, Sonia Viale.
«La situazionedi Ventimiglia è ben nota dice , quello che fino a oggi si è sempre trascurato sono le condizioni in cui lavorano gli operatori. Quella è una struttura che era in sofferenza già anni fa. I nostri poliziotti lì hanno un carico di lavoro, fatica e stress che non deve essere sottovalutato».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.