Ventimila pieghe Un successo per 130 motociclisti

Valerio Boni

Si chiama 20.000 Pieghe, ed è una manifestazione che anno dopo anno conquista i mototuristi con una formula che unisce l'esplorazione delle strade più belle della nostra Penisola, la scoperta delle eccellenze culinarie e un pizzico di competizione, che non guasta mai. Tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio si è svolta la nona edizione, ancora una volta con Il Giornale tra i partner ufficiali, che ha decretato la defintiva consacrazione con oltre 130 iscritti impegnati sulle strade del Piemonte e delle Alpi Francesi su uno spettacolare percorso di un migliaio di chilometri disseminato di curve e tornanti. Ogni anno cambiano strade e panorami, e a ogni edizione il programma si affina, senza stravolgere l'impostazione originale basata su una partenza di prima mattina, un itinerario da seguire secondo le indicazioni di un semplice roadbook, intervallato da un paio di spuntini e un pranzo, e arrivo nel pomeriggio. Una volta tagliato il traguardo, però, la giornata non è finita, perché i partecipanti devono affrontare le prove speciali che definiscono la classifica. Niente di pericoloso, ma test di precisione tra i birilli e la micidiale sfida di lentezza, che premia chi percorre un tratto di mezzo metro nel più lungo tempo possibile. Così, oltre alla certezza di vedere scenari unici, come quelli osservati transitando dal Colle dell'Agnello o dal Passo di Sampeyre, c'è anche la possibilità di portarsi a casa premi di assoluto valore, come caschi, navigatori, abbonamenti al nostro quotidiano, e da quest'anno anche una fiammante Suzuki V-Strom 650.

Esattamente come un anno fa la vittoria finale è stata monopolizzata dal team Honda, che in sella alle nuove X-Adv ha conquistato il primo posto come squadra e il titolo di Magnifico Piegatore con il siciliano Emanuele Macaluso, già primo nell'edizione 2015. Per la rivincita non resta che attendere la prossima estate, quando la 20.000 Pieghe si trasferirà sui passi dolomitici dell'Alto Adige.

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