«Credibilità ormai compromessa, danni enormi inferti all'Italia, assoluta mancanza di trasparenza. Giuseppe Conte riferisca in Parlamento». Sui verbali del comitato tecnico scientifico, sulla mancata chiusura delle zone più colpite della Lombardia e sul lockdown totale imposto all'intero territorio nazionale il centrodestra non abbassa la guardia. La parola d'ordine è: il premier chiarisca davanti alle Camere e spieghi il motivo della evidente dissonanza tra le raccomandazioni degli esperti e le decisioni politiche. Una richiesta corredata da un sospetto: che l'esecutivo si sia mosso in questo modo per dilatare i propri poteri e favorire la propria sopravvivenza.
Il governo Conte «ha perso la sua credibilità», «così è il Venezuela» attacca Antonio Tajani. Intervistato dal Messaggero sottolinea come l'esecutivo «per mesi ha fatto credere a milioni di italiani che contro il Covid si muoveva sulla base delle indicazioni degli scienziati. Indicazioni tenute segrete. Ora emerge invece che ha attuato scelte politiche. La prima cosa che viene in mente di fronte a un comportamento simile è che le scelte degli scienziati siano state tenute segrete perché così era più facile tenere in piedi il governo e allargarne i poteri. Ma scelte di questo genere non sono da paese Occidentale, fanno pensare a un clima venezuelano». Conte quindi «deve riferire. Non posso dimenticare i provvedimenti frontali adottati contro una timidissima riapertura varata da Jole Santelli, in nome delle indicazioni degli scienziati. Era un confronto sulla salute pubblica o uno scontro che aveva l'obiettivo di assicurare i pieni poteri all'esecutivo?».
Maurizio Gasparri chiede ai magistrati di accelerare il loro lavoro inquirente. «Bisogna capire che cosa farà ora la Procura di Bergamo dopo che si è appreso che Conte non ha rispettato per le Zone Rosse della Lombardia, le indicazioni del Cts. Dopo che si è appreso che Conte ha dato varie versioni alla stampa e alla magistratura. L'inchiesta dovrebbe essere spedita e senza sconti». Mariastella Gelmini accende i riflettori sulle comunicazione del premier durante l'emergenza, sempre ancorata alle raccomandazioni degli esperti. «Tutti ricordiamo le conferenze stampa serali a reti televisive unificate. Ogni tre parole Conte tirava in ballo le indicazioni del Cts, un modo subdolo per giustificare i famosi Dpcm, un tentativo di deresponsabilizzare Palazzo Chigi. Adesso scopriamo che il premier aveva spesso ignorato i suggerimenti degli scienziati, adottando scelte politiche che destano più di qualche dubbio. Chiediamo che venga in Parlamento a spiegare le sue decisioni». Duro anche Giorgio Mulè. «Due giorni fa, Forza Italia aveva chiesto trasparenza e risposte chiare.
Le carte del Comitato tecnico scientifico mostrano come il presidente del Consiglio abbia agito in totale autonomia bloccando l'intero Paese. Ora che anche dalla maggioranza arriva lo stesso, pressante invito a fare chiarezza: è il momento che Conte riferisca in Parlamento. Lo si deve alle vittime del Covid, alle loro famiglie e agli italiani».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.