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Verdini attacca Renzi. Poi smentisce

Il senatore di Ala in un'intervista al Corriere svela che Renzi gli avrebbe detto che voleva un governo fragile e gli consigliò di non andare con Gentiloni. Poi però nega di averlo detto alla giornalista

Verdini attacca Renzi. Poi smentisce

L'intervista che Denis Verdini ha rilasciato al Corriere della sera ha scatenato un gran polverone: "Renzi voleva un governo fragile. Mi disse di non andare con Gentiloni". Di prima mattina Verdini ha precisato: "L'intervista da me rilasciata è perfetta dalla prima domanda in poi. Viceversa, i virgolettati a me attribuiti nel cappello iniziale non li ho mai pronunciati e non corrispondono al mio pensiero".

La politica, si sa, spesso si gioca coi segnali. Una smentita a volte può confermare la notizia. È possibile, ad esempio, che Verdini abbia detto quella cosa a Maria Teresa Meli, fuori dai denti, magari chiedendole di non scriverlo. Ma cambia poco: era ed è risaputo che Renzi non sia un grandissimo fan del capo del governo. E non è la prima volta che Renzi fa una sterzata ma poicorregge il tiro vistosamente, a seconda della convenienza (vedi Patto del Nazareno).

Resta il fatto che Verdini era ed è tuttora centrale nello scenario politico italiano. Almeno fino alle elezioni. Questi i passaggi dell’intervista che precedono la prima domanda al senatore, richiamati ma non citati nella sua sintetica nota: "È stato Renzi a dirmi di non entrare nel governo Gentiloni. E io l’ho fatto senza problemi. Lui voleva un governo fragile". Poi ricorda quando Renzi gli disse: "Mattarella mi dà le elezioni a giugno, ma era ovvio che non era cosi". E ricorda anche come è andata e naufragata la storia della riforma elettorale. "Il Rosatellum era perfetto. Ci stava anche Pisapia. Aveva 171 voti di maggioranza al Senato, senza contare Alfano. L’avevo assicurato a Matteo, che era convinto. Poi Angelino ha fatto saltare tutto perché secondo lui non gli conveniva. Renzi a quel punto si è spostato sul tedesco pensando di ottenere le elezioni il 24 settembre".

L'ultima parte del virgolettato disconosciuto da Verdini è questa: "Le elezioni erano l’unica cosa che gli interessava mentre a Berlusconi interessava e interessa solo una cosa: non fare la lista con Salvini. Comunque la riforma elettorale sembra giunta a un punto morto: 'Matteo mi ha spiegato che per lui è anche meglio così. Leggo che ora vuole fare un listone da Pisapia a Calenda. Ma Calenda non lo vota, manco la madre, perché la Comencini vota a sinistra. Io sono convinto che il maggioritario si possa ancora fare".

Ma Verdini cosa pensa davvero di Renzi? La risposta sembra non lasciare dubbi: "È ancora

l'ultima speranza per questo Paese. Bisogna aiutarlo a non rintanarsi nel suo Pd e a sinistra. Per il bene del Paese. A me non ne viene niente. E poi forse andrebbe pure salvato da qualche renziano...".

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