Il verdiniano contro Saviano: ​"Un'icona farlocca, via la scorta"

D'Anna contro lo scrittore di Gomorra: "S'è arricchito con un libro che ha pure copiato per metà". E chiede che gli venga tolta la scorta. Verdini si scusa. Ma la sinistra attacca. E Saviano: "Questi sono gli alleati di Renzi"

Il verdiniano contro Saviano: ​"Un'icona farlocca, via la scorta"

Il verdiniano Vincenzo D'Anna è finito nella bufera. A far infuriare la sinistra sono state le dichiarazioni del senatore di Ala contro Roberto Saviano. "È un'icona farlocca, si è arricchito con un libro che ha pure copiato per metà", ha detto ai microfoni di Un Giorno da Pecora sostenendo che dovrebbe rinunciare alla scorta e "lasciarla a quanti fanno veramente la lotta alla malavita". Ma, nonostante abbia subito fatto presente che le frasi "sono state estrapolate" dal giusto contesto, è stato coperto da insulti e critiche.

D'Anna ne ha davvero per tutti. "La camorra viene infastidita dalle forze dell'ordine e dai magistrati, non certo da lui (Saviano, ndr)". Poi se la prende pure con la senatrice del Pd Rosaria Capacchione che, nei giorni scorsi, aveva detto che non si farebbe fotografare con Denis Verdini. "Io sono amico della Capacchione, che però assomiglia a Saviano - ha tuonato il senatore di Ala - vive di rendita. Entrambi hanno la scorta, anche se processualmente è stato accertato che chi li minacciava era l'avvocato Santonastaso, perchè tutti i boss che loro millantavano essere i mandanti, sono stati tutti assolti". Secondo D'Anna, Saviano e la Capacchione "dovrebbero posare la scorta e lasciarla ai magistrati o quanti altri fanno veramente la lotta alla malavita. Il motivo per cui è stata assegnata loro la scorta è stato dimostrato essere inesistente".

Dipendesse da D'Anna, toglierebbe la scorta a Saviano. "Tutto sommato lui è uno che ha copiato la metà dell'unico libro che ha fatto", ha detto spiegando che nessuno vuole ucciderlo. "Ma chi lo deve uccidere? A chi vuole che dia fastidio Saviano? Lui è un'icona farlocca che non ha mai detto nulla che possa infastidire la camorra - ha concluso - la camorra viene infastidita dalla polizia, dai magistrati, dai carabinieri, non da lui che si è arricchito con un libro (Gomorra, ndr) che ha pure copiato per metà come accertato con sentenza della Cassazione. Si può dire questo, o la Madonna di Pompei viene offesa?".

"Dannoso scherano di Verdini, renziano e cosentiniano insieme, impone a me di rinunciare alla scorta - ha replicato Saviano - a me che non vedo l'ora di tornare libero". Poi lo scrittore se la prende con Matteo Renzi: "Sono questi gli alleati di Renzi a Roma e di Valeria Valente a Napoli? Buona fortuna. E vergogna". Nonostante Verdini, abbia subito preso le distanze da D'Anna e lo stesso D'Abba abbia spiegato che le sue dichiarazioni siano state estrapolate da un discorso più ampio, la sinistra non ha perso occasione per difendere Saviano. Anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano si è fiondato a mettere in chiaro che "la scorta non è in discussione".

"La scorta - ha spiegato in un incontro di Area Popolare sulla famiglia - viene concessa a seguito di valutazioni tecniche sulla base dei profili di rischio. Negli anni, tali profili di rischio non sono venuti meno". Quindi, "vorrei chiudere la polemica dicendo che tali valutazioni non competono all'interessato ma ad organismi tecnici di valutazione".

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