L’ex premier con la maglia numero dieci calcia verso il compagno di squadra che mette la palla in rete. "Anche in politica servono gli assist", scrive Matteo Renzi su Instagram, postando il video di una partita di calcetto. Dopo poco avrebbe annunciato, sempre via social, la nascita del terzo polo con Azione, di Carlo Calenda. Un primo segnale abbastanza chiaro della volontà, poi ufficializzata, del leader di Italia Viva di fare un passo indietro e lasciare spazio al suo ex ministro come frontman dei liberali. "Una casa nuova, bella, che riaccenda la passione per la politica e la speranza dell’Italia. Una proposta concreta, competente, seria sul lavoro, sull’ambiente, sulle tasse, sulla cultura, sul sociale. E sulla posizione internazionale dell’Italia, tema fondamentale in questo tempo di crisi", scrive ancora Renzi, stavolta su Facebook, certificando la decisione di lasciare al leader di Azione la guida della campagna elettorale.
Calenda su Twitter ringrazia e saluta la nascita di "un'alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato Draghi". L’accordo tra Italia Viva e Azione per dar vita al polo di centro, secondo i bene informati, sarebbe stato chiuso stanotte. L’incontro tra i due leader, previsto per la tarda mattinata, infatti, ha lasciato spazio all’ufficializzazione del patto tra le forze liberali. Resta da definire solo qualche dettaglio sulle candidature e il programma.
Per il resto l’intesa c’è. E ci dovrebbe essere, come lasciano intendere le storie postate su Instagram dall’ex premier, anche sul simbolo, con il nome di Calenda, appunto, in risalto rispetto al logo di Italia Viva. La decisione su quest'ultimo punto sarebbe stata presa in modo compatto. "Renzi per il bene del progetto è stato disposto a fare un passo indietro sin dall’inizio", assicurano negli ambienti vicini al partito.
In effetti da giorni l’ex premier ripete che "la politica è generosità" per convincere i suoi che questa sia la mossa giusta. Anche oggi usa lo stesso termine: "Consentire a un progetto di partire richiede anche che qualcuno sappia fare spazio e non pretendere ruoli". Sarà il leader di Azione, quindi, a guidare la campagna elettorale e a comparire di più nei talk show televisivi, mentre i collegi spetteranno per il 50 per cento ad Azione e per l’altro 50 al partito di Renzi.
L’ex premier si candiderà per il Senato, Calenda alla Camera. Sarà equa anche la spartizione dei capigruppo: un partito esprimerà quello a Montecitorio, l’altro quello a Palazzo Madama. "Talvolta abbiamo discusso – prosegue Renzi - ma i punti che ci uniscono sono molti di più di quelli che ci dividono. Chi ci crede deve fare di tutto per unire, non per dividere". "Faccio politica da tanti anni e ho avuto l’onore di servire ai livelli apicali la mia città, il mio Paese, la mia comunità. – va avanti - Ho imparato che bisogna sempre essere ambiziosi, puntare in alto, non sognare in piccolo. Ma ci sono dei momenti in cui le ambizioni personali lasciano il passo ai sogni collettivi".
L’accordo arriva dopo il naufragio di un’altra intesa, quella tra Calenda ed Enrico Letta. Un patto durato pochi giorni, finché il leader Dem non ha deciso di virare a sinistra imbarcando anche Sinistra Italiana, i Verdi e il partito di Luigi Di Maio. Circostanza che ha spinto il leader di Azione a rompere per evitare "ammucchiate". Arrivare a questo nuovo patto non è stato "facile", spiega Renzi, ma è "doveroso in un momento nel quale sovranisti e populisti giocano a chi la spara più grande".
L’obiettivo è salvare l’Italia dal populismo. "Ci siamo riusciti con Draghi quando non ci credeva nessuno, riproviamoci adesso", è l’invito dell’ex premier che nel pomeriggio sarà alla Versiliana per presentare il suo libro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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