Video inediti dell'assalto. "Trump istigatore in capo". Espulso a vita da Twitter

Mostrate sequenze violente non adatte ai più giovani. Il pm: "Momento di verità per il Paese"

Video inediti dell'assalto. "Trump istigatore in capo". Espulso a vita da Twitter

Entra nel vivo il secondo procedimento di impeachment contro Donald Trump. Dopo il via libera sulla costituzionalità, ieri l'accusa ha iniziato a presentare le sue argomentazioni - per cui ha a disposizione (come la difesa) sino a 16 ore - e ha giocato la carta di inedite immagini violente dell'assalto al Congresso. «Questo non è un processo di parte, è un momento di verità per il Paese», ha affermato il deputato democratico Jamie Raskin, che guida il team di manager della Camera con funzioni da pubblici ministeri. L'ex presidente ha guardato in tv l'attacco «come fosse un reality show, lodando i rivoltosi e simpatizzando con loro, senza fare nulla per aiutarci», ha aggiunto. «Le prove dimostreranno che Trump non è stato un innocente spettatore e che ha chiaramente incitato l'insurrezione del 6 gennaio, abbandonando il suo ruolo di Comandante in Capo e diventando l'istigatore in capo».

I dem hanno mostrato nell'aula del Senato sequenze mai viste prima del sistema di video sorveglianza del Campidoglio sull'irruzione dei fan di Trump nell'edificio, scene violente non adatte agli spettatori più giovani, come ha spiegato il deputato. Già martedì l'accusa aveva fatto proiettare uno sconvolgente video di 13 minuti accostando il comizio del tycoon e il successivo attacco a Capitol Hill. La tesi dell'accusa è che l'insurrezione non è stata solo l'effetto del discorso pronunciato quel giorno da Trump, ma il culmine delle sue prolungate accuse sui brogli elettorali. Un altro deputato dell'Asinello che fa parte dei nove manager scelti dalla speaker Nancy Pelosi, Joe Neguse, ha poi ricordato che «nel suo comizio, convocato in coincidenza con la certificazione della vittoria di Joe Biden, Trump disse ai suoi sostenitori di marciare lungo Pennsylvania Avenue sino al Capitol, e che era un loro dovere patriottico perché le elezioni erano state rubate».

The Donald è chiuso nel suo club di Mar-a-Lago, in Florida, dove ha seguito dal suo studio l'inizio del dibattimento, e l'esordio incerto di uno dei suoi avvocati, Bruce Castor, lo avrebbe mandato su tutte le furie. Il legale, tuttavia, ha negato che la sua arringa abbia deluso l'ex presidente, spiegando a Fox New come «non gli è stato comunicato» che Trump si sia arrabbiato per la sua performance.

Intanto, Twitter ha messo le mani avanti e ha fatto sapere che anche se l'ex inquilino della Casa Bianca sarà in grado di candidarsi di nuovo, non avrà comunque accesso al suo account. «La sospensione dal nostro servizio è permanente», ha spiegato un portavoce del social media. Quando «si è rimossi dalla piattaforma si è rimossi a prescindere» dalla carica, ha poi precisato il chief financial officer di Twitter, Ned Segal. «Dopo un'attenta revisione dei recenti tweet di @realDonaldTrump e del contesto che li circonda, in particolare il modo in cui vengono ricevuti e interpretati dentro e fuori Twitter, abbiamo sospeso definitivamente l'account a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza», ha ribadito la società. Una sentenza dura da digerire per Trump, che aveva fatto del social il suo portavoce di fiducia, e la sua principale arma elettorale.

Nuove grane per il tycoon arrivano pure dalla Georgia, dove la procura della contea di Fulton ha aperto un'inchiesta sui suoi tentativi di ribaltare il voto nello Stato. Come ha fatto sapere il New York Times, l'indagine riguarda anche la telefonata in cui l'ex presidente chiese al segretario dello stato Brad Raggensperger di trovare «abbastanza voti» per cambiare l'esito delle presidenziali, favorevole a Biden. Secondo il quotidiano, Fani Willis, eletto recentemente procuratore democratico nella contea di Fulton (che comprende anche la capitale Atlanta), ha inviato una lettera a vari dirigenti governativi, compreso Raffensperger, chiedendo che conservino i documenti legati alla telefonata di Trump.

Una richiesta, si dichiara esplicitamente nella lettera, che fa parte di una indagine penale. La Georgia diventa così il secondo stato, dopo New York, dove Trump rischia un processo, anche se verrà assolto, come pare probabile, in quello di impeachment.

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