Sono state approvate le regole per la prossima campagna elettorale. La commissione di Vigilanza Rai ha dato il via libera al regolamento sulla par condicio, bocciando gli emendamenti che erano stati presentati dal Movimento 5 Stelle e che miravano a escludere le trasmissioni condotte da Bruno Vespa e Fabio Fazio. Di fatto la Vigilanza ha salvato "Porta a Porta" e "Che tempo che fa". Non solo. La commissione ha anche respinto le modifiche al testo che miravano ad eliminare qualsiasi riferimento alle coalizioni.
Tra le novità previste c'è un elenco dettagliato delle trasmissioni che dovranno attenersi alle norme sulla par condicio (tra queste anche le rassegne stampa). Nelle interviste, inoltre, verrà dato uno spazio specifico al "capo della forza politica", figura che è stata introdotta dal Rosatellum. Infine non ci saranno più favoritismi per il governo e le personalità che ricoprono un ruolo istituzionale. Lo spazio concesso per motivi istituzionali andrà a sommarsi a quello concesso alle forze politiche di appartenenza.
Il regolamento sulla par condicio entra in vigore dal giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e le disposizioni previste si applicano dal giorno dell’indizione dei comizi elettorali. Cesserà di avere efficacia alla mezzanotte dell’ultimo giorno di votazione (4 marzo). La commissione di Vigilanza Rai ha approvato anche il regolamento della par condicio per le elezioni regionali in Lombardia e Lazio, che si svolgeranno nello stesso giorno delle elezioni politiche.
Il regolamento prevede che la comunicazione politica "può effettuarsi mediante forme di contraddittorio, interviste e ogni altra forma che consenta il raffronto in condizioni di parità tra i soggetti politici aventi diritto. Essa si realizza mediante le tribune e le eventuali ulteriori trasmissioni televisive e radiofoniche autonomamente disposte dalla Rai. Le trasmissioni possono prevedere anche la partecipazione di giornalisti e giornaliste che rivolgono domande ai partecipanti".
Il regolamento si occupa anche della satira e dispone: "È indispensabile garantire, laddove il format della trasmissione preveda l’intervento di un opinionista a sostegno di una tesi, uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità culturali in ossequio al principio non solo del pluralismo, ma anche del contraddittorio, della completezza e dell’oggettività dell’informazione stessa, garantendo in ogni caso la verifica puntuale di dati e informazioni emersi dal confronto.
Ciò è ancor più necessario per quelle trasmissioni che, apparentemente di satira o di varietà, diventano poi occasione per dibattere direttamente o indirettamente temi di attualità politica, senza quelle tutele previste per trasmissioni più propriamente giornalistiche" . Infine, è garantita "la più ampia ed equilibrata presenza di entrambi i sessi" per "contrastare la sottorappresentazione delle donne in politica".
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