Vincenzo De Luca e il duro attacco contro l'informazione di sinistra

Il governatore della Campania contro i giornalisti: “Lobby radical chic del Paese che compie atti di camorrismo"

Vincenzo De Luca e il duro attacco contro l'informazione di sinistra

Non le ha di certo mandate a dire il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ai colleghi de Il Fatto Quotidiano e di Rai 3, colpevoli - a suo avviso - di strumentalizzare le sue vicende giudiziarie.

Ospite alla Festa nazionale di Scelta Civica in corso a Salerno, il presidente Pd ha lanciato un attacco durissimo contro il mondo dell'informazione, ripreso dalle telecamere del sito diretto da Peter Gomez.

Nel suo intervento, De Luca si è detto innanzitutto "orgoglioso delle sue vicende giudiziarie", scagliandosi contro i giornalisti che raccontano i fatti con parzialità: "Se mi metti sul giornale che sono un truffatore, mi hai calpestato la dignità, la vita e la famiglia. Gli amici del Fatto Quotidiano si possono sbizzarrire, rivoltare la frittata, alla Rai ne faranno altri 300 di servizi. Non mi lamento che si parli troppo delle mie condanne, ma poco. Perché, se parlate delle mie vicende, dovete dire A, B e C e dire tutto, perché io sono orgoglioso delle mie vicende giudiziarie". E dopo gli applausi della platea di Scelta Civica ha concluso il ragionamento rivolto ai giornalisti: "Avete rotto le scatole, io voglio vivere da uomo libero".

Parlando di Rai3 invece, l'ex sindaco di Salerno l'ha definita una "lobby radical chic del Paese" nonché "la più grande fabbrica di depressione". L'attaco è poi proseguito con un espressione molto forte. I giornalisti della terza rete pubblica si macchierebbero, secondo De Luca, di "camorrismo giornalistico".

Il camorrismo per me – è il suo ragionameto – è avere forme di violenza verso gli altri essere umani, è un modo di

essere, di lavorare". Per il governatore “ci sono campagne di informazione che tendono a distruggere la vita di un essere umano, distruggono famiglie sul nulla. Questo per me è camorrismo giornalistico”.

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