Per ora si tratta di ipotesi corroborate da qualche affermazione e da qualche intenzione: l'ora dei virologi in politica, però, sembra arrivata sul serio. Nel corso della passate tornate, abbiamo assistito a qualche esordio. Il 25 settembre - data delle elezioni politiche - potrebbe coincidere con un'infornata in Parlamento di professionisti che abbiamo conosciuto sui media durante l'intero arco pandemico (con qualche picco di presenzialismo e qualche sparizione transitoria).
Matteo Bassetti, l'infettivologo che dirige la Clinica Malattie infettive del San Martino di Genova, non ha affatto scartato l'opzione della discesa in campo: «Credo che storicamente i ministri della Salute che hanno lavorato meglio siano stati dei medici: Elio Guzzanti, Girolamo Sirchia, Umberto Veronesi. Tanto più in questo momento, tra Covid e vaiolo delle scimmie, serve un ministro tecnico. E un infettivologo a maggior ragione», ha detto al Corriere della Sera. Bassetti, che ha dunque dato la propria disponibilità a ricoprire l'incarico di capo di Dicastero della Salute, potrebbe trovare spazio nella coalizione di centrodestra ma per ora - come premesso - non c'è niente di certo: «Io sono un liberale. Mi sono sempre ritenuto un liberale di centro. Ma soprattutto sono dalla parte della sanità - ha aggiunto -. Comunque se non condividere le posizioni di Speranza significa essere di centrodestra, allora sono di centrodestra». Bisognerà anche attendere di capire quanti e quali ministri tecnici sceglierà il centrodestra, qualora la coalizione formata da Fi, Lega e Fdi - come pare probabile - dovesse governare il Paese dopo il prossimo appuntamento elettorale. Bassetti, insomma, potrebbe anche essere preso in considerazione in assenza di candidatura, come esterno.
Chi invece in politica c'è già è Pier Luigi Lopalco: dopo l'esperienza da assessore regionale in Puglia, l'epidemiologo ha scelto il partito del ministro Speranza. Articolo Unoi, stilando la lista dei candidati selezionati dal territorio, ha inserito anche Lo Palco. Se il Pd di Enrico Letta, decidendo di ovviare alle richieste di Speranza, dovesse contribuire a blindare Lo Palco in qualche seggio sicuro non ci sarebbe poi molto di cui stupirsi: non sono in pochi a credere che sia lo stesso Speranza a battersi affinché Lo Palco sieda tra qualche settimana tra gli scranni di un'Aula parlamentare.
Poi c'è un terzo nome: quello di Walter Ricciardi, accademico ed igienista che ha affiancato proprio Speranza in funzione dell'imprevisto pandemico, in qualità di consulente. Ricciardi è uno dei primissimi ad aver creduto in Azione, il movimento di Carlo Calenda che si presenterà agli elettori insieme ad Italia viva di Matteo Renzi nel cosiddetto Terzo Polo, ed è dunque probabile che l'ex ministro dello Sviluppo economico lo voglia in lista. «La sanità - ha detto ieri il professore all'Adnkronos - è in una crisi strutturale e, per evitare che diventi irreversibile, ha bisogno di un governo che la ponga al centro delle sue azioni. Questo dovrebbe avvenire in maniera bipartisan: tutti gli schieramenti oggi in campo dovrebbero essere d'accordo sulla priorità di questo tema. Non ci dovrebbero essere divisioni. E mi auguro che questo succeda», ha concluso Ricciardi.
Per ora - come premesso - è tutto in forse: per avere qualche certezza,
bisognerà attendere l'ufficializzazione dei nomi selezionati dai partiti. La data limite è il 21 di agosto. Al netto di queste tre figure, non si può neppure escludere la presenza di altri virologi pronti alla discesa in campo.
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