Città sotto assedio, migliaia di poliziotti armati per le strade. Un'atmosfera così pesante in Gran Bretagna non si respirava da dieci anni. Dopo l'attentato di Manchester, il livello di allerta nel Paese è stato innalzato allo stadio più alto, passando da severe a critical, per timore che altri attentati siano imminenti. Secondo quanto annunciato dal ministro degli Interni Amber Rudd, si tratta di una misura temporanea causata «dalla situazione eccezionale provocata dal barbarico attacco di Manchester».
Il livello d'allerta è stato reso pubblico per la prima volta nel 2006, un anno dopo gli attacchi del 7 luglio che uccisero 52 persone. La parola critical non si sentiva dal giugno del 2007, quando la polizia aveva sventato un attacco all'aeroporto di Glasgow. I servizi di sicurezza non avevano mai abbassato la guardia, ma il livello di allerta dopo quell'episodio era rimasto allo stadio severe per 998 giorni. Almeno fino a ieri, quando 3.800 soldati sono stati richiamati a controllare le strade d'Inghilterra, dove rimarranno fino a quando ce ne sarà bisogno.
Tutti gli obiettivi considerati sensibili hanno visto rafforzate le misure di protezione. Westminster, teatro di un altro attacco soltanto qualche settimana fa, è stato chiuso al pubblico su suggerimento della polizia e non riaprirà fino a quando la situazione sarà tornata alla calma. Questo soprattutto perché le autorità temono che l'attentatore di Manchester non abbia agito da solo e che in giro possano esservi ancora altre cellule terroristiche operative.
«L'attacco di lunedì era molto più sofisticato di quelli a cui abbiamo assistito ultimamente - ha infatti spiegato il ministro Rudd - per questo è probabile che Abedi non abbia fatto tutto di sua iniziativa».
Personale militare è stato piazzato a difesa di Buckingham Palace dove la cerimonia pubblica del cambio della guardia è stata cancellata proprio per garantire il maggior numero di personale disponibile. Molto probabilmente continuerà a venir sospesa anche nei prossimi giorni fino a data da definirsi. E i soldati sono comparsi anche a Downing Street nel primo pomeriggio cogliendo di sorpresa molti turisti impreparati alla novità.
«La presenza dei militari può allarmare le persone - ha commentato ieri Lord Dannat che era comandante della Polizia al tempo degli attentati del 7 luglio - ma la gente dovrebbe invece essere rassicurata dal fatto che le autorità stanno prendendo molto seriamente la minaccia di altri attentati». Blindate anche tutte le ambasciate e ogni luogo che possa essere considerato come un possibile obiettivo per i terroristi islamici. Rafforzati tutti i controlli di sicurezza negli aeroporti del Paese. Nei prossimi giorni inoltre personale militare potrebbe venir dislocato anche in occasione di altri eventi come concerti o avvenimenti sportivi.
Il premier Theresa May ha definito queste misure «una risposta proporzionata e sensibile» a quanto è appena avvenuto. La finale dell'Europa League è stata confermata ma è di ieri la notizia che il Chelsea Football Club ha cancellato la parata per festeggiare la vittoria nella Premier League che avrebbe dovuto aver luogo proprio questa domenica nel centro di Londra. E nei giorni a venire la capitale continuerà a essere una città sotto assedio, con sempre più agenti a presidiare la metropolitana e i luoghi più affollati nel disperato tentativo di sconfiggere un nemico strisciante che si nasconde nell'insospettabile vicino di casa, nel figlio di immigrati di seconda generazione, nel convertito musulmano votato alla deriva estremista.
Ma Londra non è l'unica ad avere incrementato le misure di protezione, anche in Scozia la tensione si fa sentire.
Ieri il primo ministro Nicola Sturgeon ha annunciato che d'ora in avanti i siti nucleari e quelli della Difesa saranno controllati da personale militare e polizia armata. Niente soldati per le strade ma nuove misure di sicurezza anche per i prossimi eventi come la finale di Coppa di calcio scozzese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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