La vittima di Genovese: "Invalida al 40 per cento, non farò più la modella"

Sì del gup al rito abbreviato per l'accusato. La difesa: "Troppe droghe, vizio di mente"

L'imprenditore Alberto Genovese
L'imprenditore Alberto Genovese

Un «disturbo cronico da abuso di sostanze» e un deficit psicologico che avrebbero influito, compromettendola, sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. È l'esito di una consulenza depositata ieri dalla difesa di Alberto Genovese, ex imprenditore del web imputato con l'accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con un mix di cocaina e ketamina, due modelle: una, 18 anni, durante una festa organizzata il 10 ottobre di due anni fa nel suo attico con vista sul Duomo e ribattezzato «Terrazza Sentimento». L'altra, 23 anni, sua ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. Riguardo alla 18enne, dalla cui denuncia era partita l'indagine su Genovese, il suo avvocato, Luigi Liguori, ha riferito sempre ieri che dopo quella notte a Terrazza Sentimento «è invalida permanente al 40 per cento, ha problemi fisici e psicologici e non può più fare la modella, il lavoro che faceva».

Il gup Chiara Valori ha ammesso la richiesta della difesa Genovese di andare avanti con il rito abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena e a porte chiuse) condizionato, tra l'altro, al deposito di una grossa mole di documenti tra cui relazioni mediche sulla sua dipendenza dalle droghe e sulle sue condizioni psicologiche. Nella prossima udienza del 27 giugno il fondatore di molte startup digitali si farà interrogare in aula. In sostanza la difesa, rappresentata dagli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari, punta a sollevare il nodo di un possibile vizio parziale di mente al momento dei fatti. In udienza l'avvocato Liguori ha invece descritto le condizioni della giovane che rappresenta come parte civile nel processo. Ha ricordato che i danni subiti dalla ragazza sono stati calcolati per una cifra che arriva a un milione e mezzo di euro. Genovese nella scorsa udienza aveva offerto per lei 130mila euro di risarcimento e 25mila euro all'altra giovane, cifre che sono state rifiutate dalle parti civili. Il 27 giugno ci sarà l'interrogatorio chiesto da Genovese e la sua ex fidanzata, imputata in concorso per le violenze nell'isola spagnola, renderà dichiarazioni spontanee. Per questo caso, ha spiegato ancora Liguori, «sono state svolte attività di indagini complete e la mia assistita ora aspetta l'esito del processo». L'avvocato ha ribadito che dopo gli abusi la 18enne ha dovuto rinunciare «ai lavori, ai contratti che non poteva più svolgere date le sue condizioni».

Nella relazione tecnica depositata al giudice dei consulenti di parte, i professori Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, si evidenzia come la «capacità di intendere e di volere» dell'imputato fosse «al momento dei fatti, quantomeno grandemente scemata». E che «l'alterazione cognitiva dovuta all'abuso di sostanze di quella sera ha impedito a Genovese di discernere pienamente i confini tra il consenso iniziale della ragazza nel voler avere rapporti sessuali in quelle condizioni e assumere ketamina e il successivo venir meno del consenso, come pure ha inficiato la sua capacità di altrimenti determinarsi nel comprendere quando fosse il momento opportuno di fermarsi».

L'abuso di droghe e alcol avrebbe causato una «atrofia cerebrale» definita «fenomeno irreversibile» (inserito «nel quadro patologico di un funzionamento Asperger»), che tra l'altro avrebbe danneggiato l'attività lavorativa dell'imputato nell'ambito del digitale, dove era considerato praticamente un genio, fino ad azzerarla dal 2016. La sentenza nel processo potrebbe arrivare il 19 settembre.

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