Quel vizietto di De Benedetti: così vuol far tassare gli italiani

L'imprenditore, che ha la cittadinanza in Svizzera, vorrebbe "picconare" gli italiani: "La patrimoniale è doverosa, lo sostengo da 20 anni"

Quel vizietto di De Benedetti: così vuol far tassare gli italiani

Pure questa volta la posizione di Carlo De Benedetti ha fatto rumore, anche perché le recenti parole pronunciate hanno subito fatto drizzare le orecchie agli italiani. L'imprenditore non ha perso tempo per proporre nuovamente una ricetta che alla sinistra piace tanto, ma che invece al popolo provoca terrore solo a leggere e sentire il suo nome: patrimoniale. Ed è tornato in campo mettendo fretta ai giallorossi, che dovrebbero affrettarsi a mettere in atto quello che a suo giudizio rappresenta una mossa vincente soprattutto in seguito ai danni economici provocati dall'emergenza Coronavirus.

De Benedetti, che ha la cittadinanza in Svizzera, vorrebbe così "picconare" gli italiani: sostiene addirittura che la patrimoniale sia un'azione "doverosa" considerando il particolare momento che il nostro Paese sta attraversando. "Io la sostengo da 20 anni. Io sono anche cittadino svizzero, oltre che Italiano, e in Svizzera, un Paese che non è mai stato invaso da orde di comunisti, si paga una patrimoniale, con aliquota modesta ma annuale", ha dichiarato ai microfoni di Otto e mezzo su La 7. Tuttavia il suo entusiasmo si è immediatamente spento poiché ritiene che il governo Conte "non lo farà mai, questo è sicuro".

Conte e l'incubo patrimoniale

L'ex editore de La Repubblica già diversi mesi fa aveva invocato lo spettro della patrimoniale. La folle idea - avanzata con la scusa di risolvere il problema delle disuguaglianze sociali - consiste in una patrimoniale annuale, con una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo in grado di dare un segno nella risoluzione delle disuguaglianze: "È impopolare ma è giusta. È una tassa che può essere utile per risolvere il problema di disuguaglianze sociali, come il paese elvetico dove non ci sono pericolosi comunisti".

A maggio ci aveva pensato pure il premier Giuseppe Conte a far tremare gli italiani: le sue parole ambigue avevano fatto tornare l'incubo di una possibile patrimoniale. "Siamo tutti consapevoli che in Italia c'è un grande risparmio privato, e sicuramente questa è una delle ragioni di forza della nostra economia. Ci sono tanti progetti, vedremo a tempo debito", aveva sottolineato il presidente del Consiglio.

Le sue dichiarazioni, nel corso dell'ennesima conferenza stampa, avevano mandato in tilt il Paese e avevano lasciato i lavoratori con moltissime perplessità sulle modalità di ripartenza. Gli utenti sui social avevano subito lanciato l'allarme: "Scendono brividi lungo la schiena a chi ha un conto corrente. Ecco che inizia a gettare le basi per una patrimoniale".

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