Vogliono spegnere la fiamma tricolore

Fratelli d'Italia di nuovo nel mirino della sinistra. Ora vogliono "spegnere" la fiamma tricolore, simbolo presente nelle schede elettorali da 70 anni

Vogliono spegnere la fiamma tricolore

"Che a destra abbiano problemi di fascismo lo si vede anche dal simbolo". Così l'ex premier Romano Prodi, intervistato da La Stampa, 'infiamma' le polemiche che ruotano attorno a Fratelli d'Italia.

Il fondatore dell'Ulivo si riferisce, ovviamente, alla fiamma tricolore che compare sul simbolo del partito di Giorgia Meloni e che già presente sia in Alleanza Nazionale sia nel Movimento Sociale Italiano fondato nel 1947 da Giorgio Almirante e Pino Romualdi. "Fdi ha ancora nello stemma la fiamma tricolore, che in quello del Msi scaturiva dalla bara di Mussolini", ha rincarato la dose Tomaso Montanari, rettore dell'Università per Stranieri di Siena che, recentemente, ha dato vita a un'accesa polemica sul Giorno del Ricordo e sulle Foibe. Il presidente dei partigiani italiani, Gianfranco Pagliarulo ha rilanciato ancora: "La cultura fascista è incistata in Fdi" al punto che "il simbolo è lo stesso dell'Msi, la fiamma tricolore, segno di una scelta consapevole di continuità politica".

Quella fiamma, però, in origine, era il simbolo riconosciuto degli Arditi della Prima guerra mondiale e ha attraversato tutto il 900 italiano. Da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni, passando da Pino Rauti e Gianfranco Fini, nessun leader della destra italiana si è mai sognato di 'spegnere' quella fiamma che, per molti nostalgici, era il simbolo identitario che richiamava al Duce. Anzi, qualcuno vedeva nel trapezio da cui la fiamma inizia ad ardere la tomba di Mussolini, mentre altri interpretavano l'acronimo MSI come se, in realtà, indicasse la frase "Mussolini sei immortale". Al di là di queste interpretazioni, la fiamma è presente sulle schede elettorali da oltre 70 ed è anche stata oggetto di una diatriba legare, nata con la fine di Alleanza Nazionale. Nel 2013, infatti, la fiamma venne contesa da FdI che voleva inserirla nel suo simbolo come, poi, è avvenuto.

E, come se non bastasse, la fiamma ha valicato persino i confini transalpini quando nel 1972 Almirante autorizzò Jean Marie Le Pen a utilizzarla per il simbolo del suo Front National. Il leader dell'estrema destra sostituì semplicemente il verde nostrano con il blu del tricolore francese. Anche in Spagna il partito post-franchista, il Movimento Social repubblicano, tentò di scalare le vette della politica col simbolo della fiamma, ma ebbe una scarsa fortuna tanto da sciogliersi dopo soli 20 anni.

E, se negli anni '70 l'estrema sinistra chiedeva lo scioglimento del MSI, oggi si cerca di delegittimare più o meno velatamente Fratelli d'Italia in tutti i modi. Prima con inchieste giornalistiche che non coinvolgono direttamente la Meloni, poi con le parole dell'ex ministro Provenzano e, ora, con le polemiche sulla fiamma tricolore.

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