Milano - Lo stipendio di Antonio Di Pietro agita la Regione Lombardia. L'ex pm da 5 mesi è presidente di Pedemontana, la società che fa capo alla Regione e ha il compito di costruire e gestire l'autostrada lombarda. E ieri, nei «dietro le quinte» del Consiglio dedicato al bilancio, si è molto parlato dell'emendamento 3, planato in aula dalla giunta e destinato a essere esaminato oggi. Nella consueta formulazione tecnico-burocratica, l'emendamento, pur senza citare ovviamente l'ex magistrato poi ministro, è stato subito «intestato» a Di Pietro, perché introduce nella legge di stabilità una deroga alle regole sulle indennità, consentendo un sostanzioso aumento alla retribuzione del presidente di Pedemontana (che già percepisce una pensione). In pratica si potrebbe arrivare a 240mila euro. L'assessore al Bilancio Massimo Garavaglia cerca di spiegare: «Si tratta di un emendamento per pagare chi lavora, senza sforare i tetti con cifre fantascientifiche che ho sentito». Il tetto è 240mila euro? «Sì ma non detto che la cifra sia quella, dipenderà dall'assemblea delle società». Di Pietro? «Non si tratta necessariamente di lui, potrebbero esserci anche altri». Cautele e imbarazzi. E anche nella Lega si registrano perplessità. Forza Italia invece, già contraria alla nomina di luglio, non ha dubbi: «La posizione nostra - spiega il capogruppo Claudio Pedrazzini - è basta salvacondotti, non eludiamo le norme e non prendiamoci in giro. Ci sono norme, fra l'altro volute anche dalla parte politica Di Pietro, anti-casta eccetera, e ora che tocca a lui cambiamo la norma? Noi diciamo che nessuno può essere legibus solutus. Siamo seri, se questa legge non va più bene le cambino a Roma. Non si può trovare una soluzione eludendo la norma. Se cambieranno a Roma, daranno a Di Pietro quello che gli spetta, ma fino a quel momento diciamo no: la legge deve essere uguale per tutti». «Pedemontana - rincara il consigliere Fabio Altitonante - è sicuramente infrastruttura importante. Ma che c'azzecca l'emendamento sullo stipendio di Di Pietro? Va bene che siamo vicino a Natale, ma le regole valgono ancora. Il regalo sotto l'albero non si fa con i soldi dei Lombardi.
Credo siano altri ad averne bisogno». No secco anche dai 5 Stelle: «Di Pietro ha già lo stipendio e il vitalizio - dice Stefano Buffagni - sono altre le priorità dei lombardi. Questo aumento è indegno nel merito è anche nel metodo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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