Il volto tricolore di Wikipedia "Troppi errori? Colpa vostra"

Il presidente di Wikimedia Italia: "Dicono che siamo di sinistra, allievi frustrati di Umberto Eco. Però gli appagati di destra non fanno nulla per migliorarci"

Il volto tricolore di Wikipedia "Troppi errori? Colpa vostra"

Il volto italiano di Wikipedia, sesto sito più cliccato al mondo dopo Google, Facebook, Youtube, Yahoo e Baidu (il motore di ricerca - e di censura - cinese), ha i lineamenti giovanili di Andrea Zanni, trentenne originario di Sassuolo, laureato in matematica, unico europeo ad aver conseguito un master in biblioteca digitale fra Oslo, Tallin e Parma. L'aspetto originale del personaggio è che, se cerchi il suo nome nell'«enciclopedia libera», non lo trovi. Colmo il vuoto precisando che lavora per la Horizons unlimited, fondata nel 1993 da discepoli di Umberto Eco, specializzata in editoria digitale, il cui prodotto più noto è Media library on line, primo circuito nazionale di biblioteche che offrono in prestito ebook e audiolibri anziché volumi cartacei. Aggiungo che è il primo dei sei figli di Paolo Zanni, insegnante elementare, e di Elisa Donelli, la quale smise d'insegnare tanti anni fa per dedicarsi, con l'aiuto del marito e di un'altra coppia, alla Casa Regina della Famiglia, che ospita ragazze madri con i loro bimbi nella villa Messarotti Benvenuti, edificio del 1700 gestito dalla piccola comunità di padre Remo Sartori, un anziano gesuita, nelle campagne di Villanova, alle porte di Modena. È qui che il bibliotecario digitale è cresciuto con uno stuolo di fratelli d'affido provenienti da Ghana, Nigeria, Albania, Cina, Marocco, Benin, Romania, Moldavia, Polonia.

Andrea Zanni è il presidente di Wikimedia Italia, una delle 40 organizzazioni nazionali non profit sorte nel mondo per promuovere la diffusione dei progetti di Wikimedia foundation, il più importante dei quali è senz'altro Wikipedia, l'enciclopedia generale presente sul Web in oltre 288 lingue e idiomi, croce e delizia di chiunque vi figuri o la consulti. In pratica il giovane emiliano impersona Wikipedia in Italia, ma non ne è il legale rappresentante, essendo compilata da una comunità aperta in cui tutti sono responsabili e nessuno è responsabile. Per capirci, non è colpa sua se Margaret Thatcher su Wikipedia è stata per un certo tempo un personaggio immaginario. Né gli si possono addebitare i provvisori decessi di Ted Kennedy, Giulio Andreotti, Madonna, Bruno Vespa, Lamberto Sposini, Owen Wilson, Vasco Rossi, Lucio Dalla, Lino Banfi e Amedeo Minghi, registrati a suo tempo dall'enciclopedia nonostante gli interessati in quel momento godessero di ottima salute. Né gli si può rimproverare che l'annuncio della morte (vera) di Manlio Sgalambro fosse seguito dalla notizia (falsa) che il filosofo siciliano era l'autore delle filastrocche per bambini Madama Dorè, Fra' Martino campanaro e Il merlo ha perso il becco, tre cervellotiche attribuzioni prontamente fatte proprie dai siti di importanti giornali, usi ad abbeverarsi a questa fonte. Delle topiche risponde solo la fondazione con sede centrale a San Francisco, negli Stati Uniti, creata nel 2003 da Jimmy Wales, imprenditore nel ramo digitale.

Zanni ha preso il posto di Frieda Brioschi, consulente informatica che oggi è l'unica italiana ammessa nel board della Wikimedia foundation, la casa madre americana in possesso del marchio e dei server di Wikipedia, 437 milioni di utenti unici e 20 miliardi di pagine viste ogni mese, valutata 547,5 milioni di dollari da Calcustat.com . Si è avvicinato a Wikipedia nel 2005. Per caso aveva notato che la voce Bulbasaur, personaggio dei Pokémon, era scritta male. Avendo da bambino fraternizzato con il mostriciattolo della saga giapponese («ci giocavo con il mio Game boy»), decise di correggerla in buon italiano. «Mi pareva impossibile che bastasse cliccare sul pulsante “Modifica” per cambiare il testo». Al pari di tutti i wikipediani, non riceve alcun compenso, neppure come presidente di Wikimedia Italia, anzi sborsa 25 euro l'anno per pagarsi la tessera. «Siamo in 400 soci e il nostro contributo serve a coprire le spese per la sede di Monza, dove lavorano un direttore esecutivo e due impiegate».

Con meno di 10.000 euro l'anno non pagate neppure l'affitto.

«Può dirlo. Però nel 2014 abbiamo raccolto anche 142.246 euro grazie al 5x1.000 sulle dichiarazioni dei redditi, 31.607 in donazioni e 44.423 per progetti istituzionali con biblioteche, scuole, musei».

Che genere di progetti?

«Per esempio patrociniamo Wiki loves monuments, un concorso per inventariare e valorizzare sul Web l'immenso patrimonio culturale dell'Italia. Chi partecipa ci manda le foto dei beni storici e artistici. Solo che prima di pubblicare l'immagine del Colosseo o di un celebre dipinto, ci facciamo dare l'autorizzazione da chi ne detiene i diritti. Paradossalmente Wikipedia è l'unica fonte di Internet che rispetta in pieno il copyright: 23 milioni di foto, ognuna delle quali corredata da una licenza».

Mi sfugge il motivo di tanto zelo. Non s'era detto che in Rete tutto è di tutti?

«Ma la licenza di Wikipedia prevede che lei abbia legalmente la possibilità di scaricare gratis l'intera enciclopedia e di farsi la Lorenzettopedia con gli stessi contenuti su un suo server. Anzi, la può persino stampare e venderla a fascicoli in edicola, se ci riesce. Quindi, in prospettiva, dobbiamo impedire che questi usi possano violare i diritti d'autore di chicchessia sulle foto».

Come si pronuncia? Vichipèdia o Uichipìdia, all'inglese?

«Come preferisce. Non ci sono regole. In italiano sarebbe corretto dire Vichipedìa, con l'accento sull'ultima “i”. Wiki è una parola hawaiana che significa “celere” e il suffisso pedia viene dal greco paideía, formazione».

A che numero di voci siete arrivati?

«In questo istante 1.194.392. Quando uscirà l'intervista, saranno già molte di più. L'edizione in inglese è a 4.857.499, ben oltre l'enciclopedia Yongle, commissionata nel 1407 dall'omonimo imperatore cinese della dinastia Ming, che per 600 anni è rimasta la più corposa».

Ma la Treccani quante voci ha?

«Tra lemmi e vocaboli, 997.531».

Quantità a parte, è meglio Wikipedia o la Treccani?

«La domanda è mal posta. Sono due cose diverse. Wikipedia è fortissima in tecnologia, scienza, matematica e cultura popolare, con ciò intendendo voci che spaziano dalle fiction tv al calcio, mentre è molto debole nelle discipline umanistiche: letteratura, storia, filosofia».

Conosce Wales, il suo artefice?

«Ci siamo incontrati la prima volta alla Wikimedia conference del 2013 a Milano. L'ho poi rivisto nell'agosto scorso a Londra per Wikimania, il raduno di tutti gli utenti. Il prossimo sarà dal 15 al 19 luglio a Città del Messico, mentre Wikimania 2016 si terrà in Italia, a Esino Lario».

Chi vigila sui contenuti?

«Chi vuole».

Ma se lei cambia una voce e un altro utente interviene sulla sua modifica, chi ha l'ultima parola?

«Bella domanda. Ce l'ha chi riesce a convincere gli altri che la propria modifica è migliorativa. Ogni pagina riporta la cronologia dei cambiamenti e la discussione sui medesimi. Nulla può essere cancellato. Lei può ripristinare dall'archivio, in qualsiasi momento, una vecchia versione. Faccio un esempio: nessun vandalo può irrompere nella voce di un politico, eliminare tutto e scrivere soltanto “mafioso”, perché pochi istanti dopo ci sarà chi rimetterà online la versione precedente. In altre parole, Wikipedia è indistruttibile».

So che potete contare su un centinaio di patroller, pattugliatori.

«Sì, sono amministratori molto assidui, votati dalla comunità. Devono avere all'attivo un tot di modifiche e un tot di mesi d'esperienza per essere investiti di questa autorità. Dispongono di tre tasti in più: blocca la pagina, cancella la pagina, blocca l'utente».

E chi controlla i controllori?

«La comunità. È chiaro che se lei fa una modifica sbagliata a bella posta, per esempio una data, su una voce minore riguardante, chessò, un numismatico, potrebbe passare molto tempo prima che arrivi un esperto di monete a sbugiardarla. Ma se tenta di sabotare il profilo di Sergio Mattarella, la beccano subito».

Non mi pare una vulnerabilità da poco.

«Non lo è. Però lo sa fino a quando la voce fascismo compilata nel 1932 da Giovanni Gentile, e approvata da Benito Mussolini, rimase nella Treccani? Fino al 1948. E per un'ulteriore revisione si dovette aspettare fino al 1960».

Il giornalista Jonathan Margolis, che scrive per Financial Times e Guardian , la chiama Wickedpedia, in inglese cattiva conoscenza . Sostiene che la possibilità d'incappare in una falsa informazione è di 1 a 70.

«Mi sembra pure poco. Però è anche colpa tua se una voce è sbagliata e passi oltre senza correggerla. Wikipedia è un bene di tutti, non di nessuno. Quindi se hai le competenze per migliorarla, fallo. Altrimenti di che ti lamenti? I 54 volumi della Treccani costano, in promozione, 11.500 euro. Questa è gratis».

Avete lasciato in Rete per cinque minuti che Napoleone vinse a Waterloo.

«Embè? Luca Luciani nel 2008 arringò i venditori della Telecom dicendo che “Napoleone fece a Waterloo il suo capolavoro” e nonostante ciò fu promosso direttore generale di Tim Brasil. Purtroppo vi sono giornalisti, come quelli di Wired, che si fanno un punto d'onore nell'inserire le loro bufale su Wikipedia, in modo da poterla screditare. Non è facile correggere informazioni false scritte ad arte per sembrare plausibili».

Mi preoccupano di più le informazioni vere che vengono taciute. Quando Mario Monti governava, mani solerti rimossero dalla sua biografia in Wikipedia il fatto che il premier fosse ancora presidente europeo della Trilateral commission e del gruppo Bilderberg.

«Wikipedia è imperfetta, non neutrale, controversa su tutto ciò che nel mondo è imperfetto, non neutrale, controverso. Se va a leggersi le voci sul conflitto israelo-palestinese nella Wikipedia in ebraico e nella Wikipedia in arabo troverà informazioni completamente dissimili. Al suo meglio Wikipedia rispecchia il mondo. E se il mondo è confuso, non può che rispecchiarne la confusione».

«Quando voglio sapere che cosa pensa la sinistra di qualche categoria culturale o di un evento o personaggio storico o contemporaneo, cerco su Wikipedia. Esprime la mentalità media del ricercatore universitario italiano, di solito allievo frustrato e (crede lui) misconosciuto di Umberto Eco». Renato Brunetta dixit.

«Capisco. Ma se i ricercatori appagati e di destra non scrivono su Wikipedia, è un problema loro, mica nostro».

Visto che è cresciuto in una casa famiglia dove sono accolti bimbi dai 2 ai 10 anni, lascerebbe che un minore consultasse Wikipedia?

«Sì. Mi fido più di Wikipedia che di Facebook, Instagram e Snapchat».

Vi ho trovato 11 voci sull'erotismo anale e 69 dedicate a perversioni sessuali rivoltanti, tipo felchig e scat , spesso corredate da illustrazioni assai esplicite. Non crede che un fanciullo ne rimanga sconvolto?

«Sa che cosa mi ha detto un'amica psichiatra? “Fra tutti i modi in cui mio figlio può scoprire che cos'è l'anilingus, Wikipedia resta il migliore”».

Urofagia , presente su Wikipedia, nella Treccani non c'è. Che vorrà dire?

«Che la redazione della Treccani ha ritenuto inopportuno l'inserimento di quel lemma. La nostra comunità ha deciso diversamente. Non so se abbia fatto bene, perché il concetto di bene non esiste in questo tipo di scelte».

È normale che Wikipedia, alla voce bestemmia , dedichi un paragrafo a Germano Mosconi, il giornalista immortalato per i suoi fuori onda blasfemi su una tv locale, e divulghi persino i nomi della moglie e della figlia?

«Personalmente posso non condividere la scelta. Però Mosconi ha 146.000 risultati su Youtube, contro i 23.900 di Vittorio Feltri, giusto per esemplificare. Si poteva ignorare? Secondo me, no. Penso tuttavia che l'identità dei familiari andasse protetta».

Come mai la voce su Silvio Berlusconi consta di 192.108 caratteri, circa il doppio di quelli su Gesù, 119.988, e su Papa Francesco, 102.381?

«Da quanti anni è su piazza? Bergoglio è stato eletto solo nel 2013. Logico che ci siano più fonti su Berlusconi: Milano 2, Milano 3, Fininvest, Mediaset, Canale 5, Italia 1, Rete 4, Giornale, Arnoldo Mondadori editore, Milan, Mediolanum, Publitalia, Medusa film, Standa, politica, indagini, processi. Però mi sa che la voce su Galileo Galilei è più lunga». (Ho poi controllato: non è così. Si ferma a 150.439 battute).

(755. Continua)

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

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