Il voto tedesco e le opposte esultanze dei due vicepremier

Tajani festeggia Merz: "Argine contro i populisti". Salvini pro Afd

Il voto tedesco e le opposte esultanze dei due vicepremier
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«I Popolari sono il vero argine alla deriva populista». «Con Afd il cambiamento vince anche in Germania».

Sono diametralmente opposti i pareri dei due vicepremier italiani sulle elezioni tedesche. Se Antonio Tajani festeggia lo scampato pericolo e l'ancoraggio della Germania alla vocazione comunitaria ed esclude che Afd possa essere un interlocutore politico, Matteo Salvini fa i complimenti ad Alice Weidel che ha raddoppiato i voti della formazione di estrema destra, lanciando un chiaro segnale all'Unione europea.

«Sostengo il Partito Popolare Europeo e sostengo la Cdu-Csu, Afd non è per quanto mi riguarda un nostro interlocutore, lo dico come segretario di Forza Italia e vicepresidente del Ppe, perché ha una visione completamente diversa dalla nostra e non è una forza politica che ha idee positive nei confronti dell'Italia, parla di uscire dall'euro, il debito pubblico, quindi un po' da maestrini e non sono d'accordo. Rispetto tutti coloro che votano nei diversi paesi. Per quanto mi riguarda le posizioni di Afd sono inconciliabili con le mie» dice Tajani, marcando la distanza dalle posizioni espresse dal collega di governo Matteo Salvini.

Il ministro degli Esteri - che si era impegnato a favore di Friedrich Merz con una lettera inviata agli italiani residenti in Germania - vede nel risultato tedesco un rafforzamento dell'Unione europea, fondamentale nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano orientati a promuovere un neo-protezionismo. «Il successo dell'alleanza Cdu-Csu dimostra che i tedeschi avranno un cancelliere che guiderà la Germania ad essere un protagonista costruttivo di un'Europa politicamente più forte. Ovvio che sono molto soddisfatto, anche perché continua il trend vincente dei partiti appartenenti alla famiglia del Ppe, che è il miglior antidoto contro gli estremismi e populismi che rischiano di far danno all'Europa e permettono al nostro Continente di essere più forte dal punto di vista economico e di essere interlocutore degli Usa. Abbiamo bisogno di rafforzare le relazioni transatlantiche. Il futuro cancelliere Merz sarà un protagonista della politica europea e anche le relazioni con l'Italia si rafforzeranno».

Sull'altro fronte Matteo Salvini festeggia la vittoria del «cambiamento che vince anche in Germania. AfD raddoppia i voti, nonostante attacchi e menzogne della sinistra: stop a immigrazione clandestina e fanatismo islamico, basta con le eco-follie, priorità a pace e lavoro, Europa da cambiare radicalmente. Brava Alice Weidel, avanti così!».

Se il leader della Lega saluta il successo di Alternative fur Deutschland e lo interpreta in chiave positiva, non bisogna dimenticare che soltanto pochi mesi fa era stato lo stesso Salvini ad appoggiare la proposta di Marine Le Pen e Jordan Bardella di escludere il partito di estrema destra tedesco dal gruppo europeo di Identità e democrazia. Una proposta avanzata dopo le frasi pronunciate sulle SS dal capolista alle europee, Maximilian Krah; frasi che rischiavano di vanificare anni di sforzi di normalizzazione del Rassemblement National.

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